Le immagini delle mareggiate, che stanno infierendo sulle nostre coste sono assai eloquenti per rappresentare le difficoltà di 30mila aziende, già martoriate da una condizione di assoluta precarietà ed incertezza normativa, a causa della scelta ingiusta e scellerata di applicare la Direttiva Bolkestein a un settore che, invece, andrebbe escluso per ragioni giuridiche, economiche e sociali”.
Lo affermano Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio e il presidente della Sib Abruzzo Riccardo Padovano. “Questa attuale, assurda, condizione di imprese a termine di fatto impedisce, per le numerose aziende colpite, ogni possibilità di investimento per il ripristino della propria funzionalità, per molti tratti di litorale, poi, è persino a rischio l’attività nella prossima stagione estiva. Si affronti, finalmente, la questione balneare abrogando la legge Draghi dando certezza e continuità aziendale ad un settore che da troppo tempo chiede, non risorse pubbliche, ma, semplicemente, di essere messo nelle condizioni di poter continuare a svolgere il proprio lavoro”. S
Riccardo Padovano aggiunge: “Il presidente nazionale chiede l’abrogazione della Legge Draghi 108 del 2022, che resta in piedi l’emergenza delle mareggiate e per questo chiedo un tavolo di lavoro urgente già nella prossima settimana per affrontare il problema delle mareggiate che si ripropone puntualmente nella sua drammaticità ogni anno coinvolgendo, come accaduto in queste ultime ore, tutta la costa abruzzese da Casalbordino fino a risalire ai confini con le Marche. Parliamo, continua Padovano, di località turistiche che puntualmente vengono investite dalle mareggiate. Per questo ora bisogna calendarizzare una serie di interventi e per far questo occorre portare attorno ad un tavolo i portatori di interesse. Occorre che si possa passare alla fase successiva dell’appalto dei lavori. Per questo c’è bisogno di sedersi attorno ad un tavolo per spiegare alla politica, agli amministratori che le operazioni di interventi di difesa della costa si possono fare anche se ci sono delle mareggiate. C’è stato un momento fra settembre e ottobre mite in cui con i comuni che avevano appaltato i lavoro si poteva intervenire e invece per le solite pastoie burocratiche non si è riusciti ancora a partire. In passato a Pescara abbiamo fatto lavori da terra verso mare evitando l’uso del pontone che in queste condizioni non può operare. E in queste ore c’è stata una mareggiata da levante. Se ci fosse stata una mareggiata da Greco e Levante, le coste subirebbero danni ingenti investendo stabilimenti balneari, ma anche civili abitazioni. Occorre intervenire e subito”.