Le gare non le evitiamo, ma non si facciano al rialzo, sarebbe un furto per il territorio»E’ da poco terminato a Villa Boselli ad Arma di Taggia il convegno in materia di concessioni balneari marittime per fare il punto della situazione dopo la prorga al 2024 delle concessioni demaniali ad opera del governo Meloni e dei rilievi avanzati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“E’ evidente che era necessario pensare a un differimento dei termini di decadenza. Impensabile che questo governo potesse trovare una soluzione in tempi rapidi a problemi che ci trasciniamo da 13 anni. Questa proroga al 31 dicembre 2024 ha solo una funzione: evitare di scrivere una nuova legge a concessioni scadute. Nessun balneare gradisce questo differimento che vuol dire di per sé solo allungare l’agonia, ma non si poteva fare diversamente per avere il tempo di completare la mappatura della costa e predisporre risposte strutturali”, ha commentato Maurizio Rustignoli, presidente Fibe Confcommercio, collegato con l’assemblea a Villa Boselli in videoconferenza.
“Nel 2010, quando si recepì la direttiva Bolkestein, il governo italiano non ne ha mai chiesto il superamento e non si capisce perché. Io sono contrario a chi dà contro l’Europa a prescindere, in maniera qualunquistica. Con l’Europa bisogna dialogare. Al momento il nuovo governo non ha ancora convocato le regioni in mancanza di un referente nominato dall’Esecutivo per le questioni relative ai balneari. Il tema delle mappature è finito: le mappature esistono. Sono chiuse in un cassetto da qualche parte. Noi chiediamo una riforma sul Demanio ma temo che ormai sia tardi. Questa proroga di un anno non l’ho accolta così bene. Siamo sempre al rimandare la palla in tribuna. Mi sarei aspettato da questo governo un altro atteggiamento. Un tavolo con le Regioni, con l’Anci, con le categorie, per mettere sul tavolo, tutti insieme, i problemi e capire come risolverli. Se domani mattina mi arriva un provvedimento del governo che mi dice che bisogna far partire le gare, sappiano a Roma che non partirà nessuna asta pubblica in Liguria basata sul principio del miglior offerente. Sarebbe una violenza nei confronti delle piccole e medie imprese italiane a vantaggio di grandi gruppi multinazionali”, spiega l’assessore regionale Marco Scajola. Sulle gare, in capo ai Comuni «il governo deve dare risorse ai Comuni di assumere personale per il personale del Demanio marittimo. Rischiamo contenziosi a non finire.
L’incontro è stato promosso da Fiba Confesercenti, che ieri ha schierato accanto ai suoi dirigenti provinciali sia il presidente regionale Gianmarco Oneglio, di Imperia, che quello nazionale Maurizio Rustignoli, collegato in video. Con loro l’avvocato Andrea Blasi (Deloitte) che ha spiegato con franchezza ai balneari presenti, circa una quarantina, che «una procedura verrà fatta ed è bene preparare il piano di attività. Iniziate a prepararvi oggi», ha suonato la sveglia Blasi. Come? Mettendo in valore il proprio percorso, gli investimenti, iniziative virtuose, e il piano economico e finanziario in vista della messa in concorrenza delle concessioni, che presto o tardi avverrà. «La proroga ha solo una funzione, e cioè quella di evitare di scrivere una legge con le concessioni scadute. Impensabile affrontare queste tematiche in tempi così stretti», è infatti l’opinione di Rustignoli, secondo il quale «serve una giusta applicazione della norma», che permetta una «stabilizzazione del nostro comparto».
Interviene Gian Marco Oneglio, presidente regionale Fiba Confesercenti «il demanio è una competenza nazionale», e insomma la mappatura, debba essere fatta a livello nazionale perchè .regioni come Liguria, Emilia-Romagna difficilmente supererebbero la prova della scarsità del bene. Speranze ma anche certezze: «è vero che la sabbia non è nostra ma l’impresa che ci sta sopra sì», e quindi «agli indennizzi», ha detto Oneglio. Una categoria che, a questo punto della battaglia contro la Bolkestein, subisce anche l’incertezza. «Al di là di ogni qualunquismo conclude Scajola l’Europa non è il tiranno. È anche un ente che dà molto. Bisogna anche chiedere, e non è mai stato chiesto un superamento della direttiva Bolkestein».