Molti pensano che gestire uno stabilimento balneare sia quasi “un divertimento”, un’attività che si può decidere di intraprendere da un giorno all’altro, soprattutto ora che i bandi potrebbero mettere in discussione decine di migliaia di concessioni. Il caso verificatosi a Piombino dimostra invece il contrario.
Una cooperativa sociale che si era aggiudicata il bando soltanto due anni fa ha deciso all’inizio dell’attuale stagione balneare di rinunciare per difficoltà sopravvenute.
Il Luna Beach, gestito dal concessionario storico, la famiglia Vallini, aveva creata un’atmosfera di massima efficienza garantendo alti standard sia nelle strutture che nell’operatività, caratteristiche andate perdute da chi si è improvvisato imprenditore balneare.
Interviene nella questione Fabrizio Lotti, presidente Consorzio Costa Est: «Così si rafforza l’idea che il turismo balneare non si può improvvisare. E sono sempre più importanti sia gli imprenditori del territorio che le conduzioni familiari.
«Non entro nel merito di bandi e protocolli – prosegue Lotti – che comunque andranno rivisti alle scadenze naturali sia a livello nazionale che locale. Però un episodio come questo dà valore a quanto diciamo da sempre e cioè che pure le strutture balneari come questa in località il Pino sono adatte soprattutto alla conduzione familiare e dunque a imprenditori locali fortemente legati al territorio, alla sua storia. È così – ricorda Lotti – che si riesce a dar vita ad attività che i cittadini apprezzano, frequentandole costantemente. Era successo per tanto tempo pure al Luna Beach, ora questo valore aggiunto è stato perduto”.
Parchi ha ripreso possesso del bene e sta provvedendo a mettere in atto tutte le procedure necessarie per la riassegnazione che in questi casi prevede la riassegnazione al secondo classificato in graduatoria.