“La normativa comunitaria è chiara così come le sentenze della Corte di giustizia europea e del Consiglio di Stato: le concessioni balneari devono andare a gara. Il governo Meloni lo sa bene ma non può permettersi dirimangiarsi di botto l’ennesima promessa irrealizzabile fatta in campagna elettorale, in questo caso alla corporazione dei balneari. La strategia è scontata: perdere tempo con la mappatura per provare ad andare a Bruxelles e chiedere altre proroghe o addirittura deroghe, sapendo già che le disposizioni della direttiva sono incondizionate.
Intanto a fine anno scadono le concessioni e ci sarà il caos totale, danneggiando così anche quegli imprenditori seri che si sono distinti per gestioni virtuose e che da tempo chiedono regole chiare e certe. In tutto questo, dai radar sono completamente scomparsi temi importantissimi, quali il diritto al mare dei cittadini, sempre più spesso negato, e la salvaguardia dell’ecosistema marino-costiero”. Lo dichiarano in una nota congiunta Antonio Caso e Sergio Costa del Movimento 5 Stelle.
“È da molti anni che il comparto balneare necessita di un intervento radicale che ponga fine a perduranti situazioni di privilegio, alle reiterate proroghe delle concessioni, ai canoni irrisori, al proliferare degli abusi edilizi, allo sfruttamento dei lavoratori del settore, alle disparità territoriali, alla trasformazione dei lungomari in ‘lungomuri’, fisici e ideali, che precludono il libero accesso dei cittadini alle spiagge e al mare, a discapito di un ottimale utilizzo del bene comune e del rispetto dell’interesse generale. Il cosiddetto ddl Concorrenza (legge 5 agosto 2022, n. 118), a cui il M5S aveva dato un grosso contributo, poteva e doveva essere l’occasione giusta per un ridisegno complessivo e organico delle regole, conciliando il giusto diritto a fare impresa degli imprenditori balneari con il diritto dei cittadini a fruire di un bene pubblico come le spiagge. Sono sempre meno quelle libere e sempre più insostenibili peri cittadini i costi per una giornata al mare in un lido”, concludono i due esponenti pentastellati.
Giunge a stretto giro di posta la replica del vice presidente del Senatore di Forza Italia Maurizo Gasparri
“Vogliono distruggere la ‘Costa’ e parlano a ‘Caso’, mi riferisco a due ignoti parlamentari grillini che si chiamano appunto Costa e Caso, che si schierano contro le imprese balneari italiane. Ne rivendico la tutela perché sono una risorsa lavorativa fondamentale per il nostro Paese. Capisco che i grillini, inventori del reddito di cittadinanza, siano nemici delle imprese balneari, terrestri e anche spaziali. Loro hanno incoraggiato il parassitismo e hanno sottratto anche manodopera alle imprese balneari con le loro politiche demenziali che, per fortuna, il nuovo governo di centrodestra ha mandato in archivio. Difenderemo le nostre imprese del mare da tutti gli attacchi europei e nazionali. Le difenderemo dalle ottusità dei Costa e dei Caso. Che ribadisco: sono nemici della ricchezza della costa italiana e dicono sciocchezze a caso. I grillini hanno rappresentato una delle pagine più oscure della democrazia italiana e per fortuna sono ridotti a un rango sempre più marginale. Le imprese balneari possono contare sull’impegno di Forza Italia che le ha sempre tutelate. E non l’abbiamo fatto per tornaconto elettorale, visto che molti imprenditori delle nostre spiagge spesso hanno anche sbagliato le scelte elettorali. Ma noi ne difendiamo le ragioni a prescindere dal tornaconto personale. Mentre i grillini di ‘Costa’ o di montagna dicono sciocchezze su tutto e su tutti”.