Maurelli: “momento molto delicato per il settore, noi grande responsabilità”
Federbalneari Italia sarà in Parlamento Europeo a Bruxelles il 24 ottobre per discutere nel merito la propria petizione che discusse già nel 2015 e fu molto apprezzata dalla Commissione Europea.
Tutto pronto quindi per la delegazione federale guidata dal presidente Marco Maurelli e composta da Giorgio Ardito per il FVG, dall’avv. Domenico Ciccarelli per la Campania e dall’avv. Vincenzo Cellamare.
Sono stati raggiunti importanti traguardi con la nostra petizione che nel 2015, lo ricordiamo bene, ispirò il conseguimento dei titoli pluriennali fino a 20 anni di durata della concessione demaniale in alcune regioni d’Italia e così pure la scrittura delle singole leggi regionali con forte stimolo al rilancio ed alla programmazione degli investimenti nel pieno rispetto delle regole previste dal Codice della Navigazione.
“E’ il momento di concludere il lavoro di ascolto e di atti sin qui avviato dal Governo Meloni – dichiara il presidente FEDEBALNEARI ITALIA Marco Maurelli – attraverso la definizione di un percorso che vogliamo ricercare anche in Commissione UE, frutto di un inevitabile confronto che continuiamo a sostenere per salvare il comparto del turismo balneare italiano da una inesorabile assenza di regole chiare.
Occorre chiedere e pretendere dalla Commissione UE e dal Governo stesso queste regole chiare impedendo il caos dell’offerta turistica italiana, già ampiamente annunciato da Federbalneari Italia e che continuerà a penalizzare il nostro modello turistico se non chiediamo certezze e continuità d’impresa all’Europa unitamente al Governo.
Vogliamo ratificare anche il dato del tavolo interministeriale e lasceremo al Governo ogni iniziativa di confronto con la Commissione UE oltre alla voglia di fare la nostra parte”.
La storia ora è ben diversa, il tempo a disposizione pare sia ormai giunto al termine. Vanno ora consolidati alcuni importanti risultati conseguiti dalla petizione di Federbalneari Italia del 2015. Abbiamo visto ingegnose ingerenze in questi anni da parte dei vari tribunali amministrativi italiani, addirittura sul diritto eurounitario (sic??!) e su presunti “dogmi” sui quali nessun tribunale italiano aveva osato accostarsi per fare valutazioni che sarebbero di esclusiva competenza della Corte di Giustizia UE e di nessun altro.
Siete l’ultima spiaggia per non far morire il comparto. Speriamo che riusciate a far capire che chi ha investito negli anni deve essergli riconosciuto l’investimento effettuato e l’avviamento dell’attivita’ solo cosi’ ci potra’ essere un giusto riconoscimento a chi con sacrifici ha messo in ballo la sua esistenza . Grazie per quanto farete