Il delicato tema delle concessioni demaniali marittime riguarda migliaia di piccole e medie imprese in tutta Italia, coinvolgendo un numero significativo di famiglie e di occupati. Il presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha deciso di affrontare la questione, promettendo però ciò che non ha invece attuato nella sua regione per sua scelta. Il Presidente Fedriga ha agevolato il confronto tra le parti, ma in contropiede, uno dei comuni balneari più rappresentativi della sua regione ha pubblicato bandi comunali senza alcun riferimento ad eventuali indennizzi.
Si tratta di 17 concessioni, tra stabilimenti balneari, bar e ristoranti, e circa 31 ettari di arenile a Lignano Sabbiadoro e molto presto anche a Grado.
“Il presidente della Regione ha un comportamento contraddittorio: da una parte cerca di mettere ordine promettendo un incontro e un coordinamento con il governo sul tema riforma e sul ruolo regolatore delle regioni, dall’altra, senza alcuna coerenza, genera caos nella sua regione avviando procedure selettive e bandi comunali, senza alcun riferimento ad eventuale indennizzi, e senza un riscontro con la legge sulla concorrenza”, ha dichiarato Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia.
“Il modello turistico del Friuli Venezia Giulia è fondamentale in Italia e merita rispetto. Il ruolo della Conferenza delle Regioni è cruciale, e per questo chiediamo cooperazione seria al Presidente Fedriga, con l’obiettivo comune di riordinare la filiera del turismo italiano e della sua Regione a forte rischio di instabilità che non possiamo permetterci. Comprendiamo il momento difficile anche istituzionale ma esiste un negoziato tra Governo e Commissione Europea sui principi di riforma che richiede maggior rispetto. È necessario che si lavori insieme, seduti a un unico tavolo con il governo, per individuare un percorso comune e regolatorio che porti alla nuova riforma delle concessioni. Siamo certi che governo e regioni riusciranno a trovarlo, ma è indispensabile che entrambe le parti facciano uno sforzo. Conclude Maurelli: “Governo, Regioni, associazioni e Anci devono dialogare per arrivare alla definizione di una riforma corretta e ordinata per l’intero territorio italiano, partendo dalla verifica delle deleghe regionali sulla gestione del demanio marittimo che tutte le regioni devono avere e che oggi hanno perso come in alcune regioni costiere. Ruolo della delega regionale è la guida dei comuni per coordinare al meglio la riforma delle concessioni sui territori.
Il meccanismo regolatore deve restare in mano alle regioni e non ai singoli comuni ad oggi nel caos ed in grande difficoltà; altrimenti, sarebbe deleterio per il turismo e si rischierebbe di creare una situazione di caos e di contenzioso che non vogliamo e che non possiamo permetterci. Il caso Lignano potrebbe accelerare un comportamento simile in tutti quei comuni che attendevano un segnale di questo tipo. Auspichiamo e ne siamo certi quindi che il Consiglio dei Ministri approverà per la prima settimana di settembre la riforma del quadro regolatorio concessorio italiano mitigata dalla Commissione Ue ed eliminando il rischio del conferimento del contenzioso alla CGUE, molto probabile se non vi sarà una soluzione condivisa che azzeri le iniziative spontanee dei comuni, spesso caotiche.
Occorrerà mettere fine all’incertezza che regna in Italia sull’argomento e che tutti facciano la propria parte con assoluta coerenza”.