Il governo italiano sta lavorando su un decreto legge per affrontare la questione delle concessioni balneari, che ha portato l’Unione Europea ad avviare una procedura di infrazione contro l’Italia. Due delle principali soluzioni allo studio includono mini-proroghe delle concessioni esistenti, con criteri di accesso molto stringenti, e la previsione di indennizzi per i concessionari uscenti, da corrispondere da parte dei nuovi concessionari.
Questo provvedimento mira a risolvere il problema della scadenza delle concessioni balneari, armonizzando il sistema di gare per le future concessioni con una nuova normativa. Tuttavia, l’intenzione è anche quella di mostrare un atteggiamento più conciliatore verso l’UE, particolarmente sul tema della concorrenza, e rispondere all’urgenza di intervenire sui Comuni che hanno già iniziato a mettere a gara le concessioni scadute.
Fra le varie ipotesi, si discute anche di una proroga fino a quattro anni per le concessioni scadute, sebbene il periodo di transizione richiesto potrebbe essere più breve. Questo darebbe tempo a Regioni e Comuni di verificare la consistenza delle spiagge da mettere a gara. È anche possibile che venga definitivamente accantonata la mappatura delle coste precedentemente realizzata, che era stata bocciata dalla Commissione UE.
Le opposizioni hanno criticato duramente queste ipotesi, sostenendo che prorogare ulteriormente le concessioni sarebbe un danno economico per l’erario e una concessione a favore della lobby dei gestori balneari.