Il Parlamento italiano ha approvato in prima lettura alla Camera la nuova regolamentazione sulle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, incluse quelle per attività turistiche, ricreative e sportive, contenuta nel decreto “salva-infrazioni”. L’approvazione è avvenuta con 193 voti favorevoli, 106 contrari e 4 astenuti. Le concessioni in essere sono prorogate fino al 30 settembre 2027, con un obbligo per i Comuni di bandire le gare entro il 30 giugno dello stesso anno. Tuttavia, i sindaci possono anticipare i bandi, a condizione di presentare motivazioni adeguate.
Il decreto stabilisce anche la possibilità di estendere le concessioni fino al 31 marzo 2028 in caso di contenziosi in corso o altre difficoltà oggettive nell’esecuzione delle gare. Per i concessionari uscenti sono previsti indennizzi, da sostenere a carico dei nuovi concessionari subentranti, ma senza diritto di prelazione. Inoltre, il decreto prevede un adeguamento dei canoni, da stabilire con un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In caso di mancata attuazione di questo adeguamento, i canoni saranno comunque incrementati del 10%.
Bocciati dal governo tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza come quello con cui si sarebbe consentito agli attuali concessionari di esercitare la prelazione a parità di offerte o come quello di cassare il limite degli ultimi cinque anni nel calcolo dell’indennizzo e di includere invece il valore aziendale d’impresa.
Passa invece l’emendamento approvato in Commissione alla Camera, con il quale il governo italiano ha stabilito l’esclusione dei circoli e delle associazioni sportive dilettantistiche dalla direttiva Bolkestein per le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali. La misura, proposta in modo bipartisan, garantisce che le concessioni siano destinate esclusivamente a enti e associazioni impegnate in attività sportive, comprese federazioni, discipline sportive associate, e promozione di sport paralimpici. Questi enti, per essere esclusi dalle gare, devono essere iscritti nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche e perseguire finalità esclusivamente sociali, ricreative o legate al benessere psicofisico, senza scopo economico, conformemente al diritto dell’Unione europea.
La riformulazione dell’emendamento risponde a un’esigenza molto sentita tra associazioni e circoli sportivi, che temevano di dover competere con enti commerciali per il rinnovo delle concessioni. Grazie alla nuova normativa, le associazioni non economiche potranno continuare a utilizzare gli spazi demaniali per promuovere attività sportive e sociali senza essere soggette a gare pubbliche, mantenendo la stabilità nelle loro attività.