Le isole minori siciliane a rischio: la Bolkestein minaccia il nostro futuro

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Photo by Efrem Efre


Il Consorzio Turistico Balneare Isole Pelagie esprime seria preoccupazione per l’applicazione rigida della Direttiva UE 2006/123/CE (Bolkestein), che potrebbe compromettere il lavoro e i sacrifici delle famiglie delle isole minori siciliane, con particolare attenzione a Lampedusa e Linosa.

«Le isole minori siciliane, pur con le loro specificità, affrontano una minaccia concreta per il proprio tessuto economico e sociale», ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Teresa Gianbattista Fabio. «Lampedusa e Linosa, purtroppo, vivono da anni i problemi legati al fenomeno migratorio, che influenzano profondamente le loro comunità e il settore turistico. Tuttavia, anche le altre isole minori siciliane, pur non essendo direttamente colpite da questi fenomeni, rischiano di subire danni economici e sociali significativi a causa dell’applicazione della Direttiva Bolkestein.»

L’applicazione rigida della Direttiva potrebbe compromettere le piccole attività locali, che rappresentano il cuore pulsante di queste comunità, minando l’equilibrio socioeconomico che le isole hanno faticosamente costruito nel corso degli anni. La concorrenza incontrollata, infatti, rischia di mettere a dura prova l’identità economica e culturale di questi territori, già resi fragili dalla loro condizione di insularità e dalla distanza dai principali centri decisionali ed economici.

Lo scorso mese il Consorzio Turistico Balneare Isole Pelagie ha già inviato una lettera al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di Lampedusa e Linosa per sensibilizzare le istituzioni locali sulla gravità della situazione e sollecitare interventi concreti.

Il Consorzio Turistico Balneare Isole Pelagie chiede con urgenza l’adozione di una deroga che tuteli le attività delle isole minori siciliane e la creazione di un tavolo tecnico per individuare soluzioni concrete, condivise e rispettose delle particolarità locali. È fondamentale proteggere un’economia fragile ma vitale, che rappresenta non solo il nostro sostentamento, ma anche il nostro patrimonio culturale e umano.

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