“Ora più che mai è necessario un intervento strutturale per la difesa dell’abitato di Alassio e del suo arenile. Troppe volte abbiamo assistito a mareggiate che hanno ferito la città, capace di rialzarsi velocemente, ma non possiamo pensare di continuare a fare ripascimenti affrontando l’impatto di migliaia di autotreni e la difficoltà di individuare sabbia del giusto colore e granulometria, investendo cifre considerevoli per poi vedere, alla prima mareggiata, vanificato tutto il lavoro fatto”. Lo ha dichiarato il capogruppo regionale Stefano Mai (Lega).
“Anche se il ripascimento è uno strumento indispensabile, già usato in passato per intervenire in emergenza, ora dobbiamo pensare a interventi che permettano alla sabbia di rimanere sul litorale. Il ‘geotubo’ proposto dai balneari e avallato dalla gran parte delle associazioni di Alassio può quindi essere una soluzione condivisibile perché di facile realizzazione e dai costi contenuti”.
“Avrei puntato più su una diga soffolta realizzata in massi, cubi cementizi e tripodi legati con catene, ma si tratterebbe di un investimento oltremodo oneroso. In tal senso, ricordo di avere proposto l’inserimento, all’interno del Recovery fund, di risorse anche per la difesa costiera di Alassio” prosegue.
“Ci dicano i tecnici quale sia l’intervento strutturale migliore da mettere in campo (geotubo, massi, pennelli, isole od altro), ma il ripascimento si utilizzi solamente per colmare eventuali lacune. È inoltre sempre più urgente lavorare sul dragaggio del Centa. E’ necessario ricostituire l’alveo, eliminando i depositi alluvionali e lasciandovi la sabbia fine, opportunamente setacciata, che successivamente, in modo naturale, andrà a depositarsi sulle nostre coste ricomponendo la riserva sabbiosa nel triangolo compreso tra Albenga, Alassio e l’isola Gallinara” conclude Mai.