“Il precedente intervento non mi ha convinto anzi mi ha allarmato. Partiamo con le gare; anzi dice che ha incontrato gli operatori. Non vi azzardate a dire, perché sarebbe un falso, che avete concordato una virgola di quell’emendamento con chi che sia perché vi denunciamo. Qui la questione è seria e delicata e non è permesso a nessuno né di giocare né di sbandierare ipotesi risolutive o di strumentalizzare la faccia, il sudore e il sangue di questa gente. Non vi permettete”. Durissima la replica del presidente nazionale Sib Confcommercio Tonino Capacchione al senatore e membro della Commissione Finanze e Tesoro Mario Turco (M5s) intervenuto da remoto alla manifestazione “No all’esproprio illegittimo dei balneari” tenutosi oggi a Pescara, per illustrare un emendamento alla legge di Bilancio con cui si intende, innanzitutto, arrivare ad una mappatura delle concessioni entro tre mesi. Intervento che non ha incassato neanche un applauso dai tanti presenti nella sala, facendo calare il gelo e al termine del quale alcuni esponenti regionali del Movimento hanno lasciato la sala. Per Turco, dunque, la battaglia contro l’Europa “va abbandonata” e bisogna lavorare già al poi e quindi ai nuovi bandi. E proprio a questo punta l’emendamento presentato, che, oltre ai tempi della mappatura, stabilisce anche principi e criteri che a questi dovranno essere applicati.
Tra le clausole previste quella della inclusione economica e la premialità nei confronti delle aziende virtuose, cioè quelle che hanno la posizione contributiva e fiscale in regola, non sono coinvolte in procedimenti penali in tema di danno ambientale e che non abbiano compiuto abusi edilizi. Previsto quindi anche un indennizzo per i lavoratori e l’inserimento di un nuovo istituto giuridico alternativo alle concessioni: il partenariato pubblico-privato, con possibilità di project financing per le micro e piccole imprese di carattere familiare. “E’ allucinante che siamo qui a discutere di una sentenza”, ha quindi dichiarato Capacchione definendo Turco “Speedy Gonzales” solo per pensare che si potranno mappare le concessioni in tre mesi quando non lo si è fatto per 15 anni. Grave, per lui, che nessun esponente politico abbia annunciato di voler ricorrere alla Corte Costituzionale, cosa che invece le associazioni faranno. Per lui c’è un conflitto di attribuzione delle competenze perché il Consiglio di Stato “ha invaso” un campo non suo, cioè quello del Parlamento chiamato a legiferare. Una sentenza che “va cambiato perché è uno schiaffo ai parlamentari, ai balneari e al diritto italiano. Ne lede la credibilità. Il fatto di non aver detto neanche una parola è omissione”. “Qui a me serve semplicemente evidenziare – ha proseguito – che sulle spalle dei balneari ricada l’inefficienza del Parlamento e del Governo”. Per lui è stata avviata una “vergognosa campagna di odio” verso la categoria. Capacchione ha infine ribadito che se non basterà la Corte di Cassazione si andrà davanti alla Corte dei Diritti dell’Uomo e di Giustizia europee: “È una questione di democrazia”.