“La direttiva Bolkestein ha avuto l’effetto di una vera e propria spada di Damocle su una categoria come quella dei concessionari di spiaggia che, nel corso di decenni di attività, ha contribuito a dar vita a un modello che ha reso il turismo balneare italiano un unicum in Europa, qualificando l’offerta turistica nazionale rispetto a quella di altri Paesi nostri competitor”. Fratelli d’Italia prende le difese dei balneari a quindici anni dall’approvazione della direttiva al Parlamento Europeo.
“Quella che riteniamo una erronea inclusione delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo nell’ambito di applicazione della Direttiva, a causa dell’incertezza generata, ha già di fatto prodotto un comprensibile blocco degli investimenti e danni economici che hanno finito col gravare anche sull’indotto”, afferma il coordinatore comunale Luigi Cava. “Si stanno letteralmente torturando psicologicamente migliaia di imprese familiari che vivono di un lavoro che hanno contribuito in modo sostanziale a creare con i loro investimenti”.
Continua Cava: “La legge 145/2018 ha disposto l’estensione della validità delle concessioni demaniali fino al 1 gennaio 2034 anche al fine di arrivare in tempi ragionevoli ad una definitiva regolamentazione della materia. Tuttavia nel dicembre 2020 la legge 145/2018 è stata oggetto di una lettera di messa in mora da parte della Commissione europea che ha reso ancora più urgente un intervento normativo chiarificatore da parte del Governo anche alla luce di una palese discriminazione che si starebbe attuando nei confronti dell’Italia da parte della Commissione Ue.
Infatti, nei confronti delle leggi statali di Spagna e Portogallo, che hanno disposto proroghe di 75 anni per le concessioni demaniali turistiche, non risulta abbia proceduto a nessuna contestazione. Le recenti sentenze del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria dello scorso 9 novembre hanno dichiarato che la legge 145/2018 deve essere disapplicata e hanno disposto una proroga generalizzata delle concessioni in essere soltanto fino al 31 dicembre 2023 e dichiarato illegittime a priori ulteriori eventuali future proroghe dei titoli concessori.
Questa sentenza non si limita ad enunciare principi giuridici di ordine generale, come normalmente avviene nelle sentenze del Consiglio di Stato, ma di fatto espropria Governo e Parlamento della loro potestà legislativa, configurando un vero e proprio ‘eccesso di giurisdizione’ e creando un pericoloso precedente nel rapporto tra poteri dello Stato”.
In tal senso, Fratelli d’Italia annuncia di volersi schierare al fianco dei concessionari partendo dall’organizzazione di un convegno che si terrà il 20 dicembre.