La Regione Marche è contraria alla Bolkestein ed è fieramente in difesa dei diritti dei concessionari locali che operano lungo ben 174 km di costa adriatica. Non si tratta di una posizione radicale o ideologica o per partito preso, bensì è frutto di un sincero e assoluto convincimento condiviso con un comparto fondamentale quanto primario per l’economia regionale. Un segmento produttivo, identificativo delle eccellenze della nostra riviera, che potrebbe di fatto subire gravissime conseguenze dall’applicazione della direttiva.
Questo, in sintesi, è quanto ho ribadito, quest’oggi, nel corso di un interessante dibattito organizzato dalla CNA che ha visto la partecipazione (in video-collegamento) di numerosi parlamentari, rappresentanti di categoria, amministratori e imprenditori del settore.
La linea di contrastare, nelle sedi dovute, la Direttiva è certamente quella adottata, fin dal suo insediamento, dall’Amministrazione guidata dal Presidente Francesco Acquaroli che non lascerà nulla di intentato, ma anzi che farà di tutto per dare risonanza e accendere riflettori sulle criticità di questo indirizzo preso dall’alto.
Siamo, infatti, fortemente convinti che la Direttiva non si attagli minimamente con la storia e con la grande tradizione balneare della nostra regione che, da sempre, è sinonimo di accoglienza, saper fare e ospitalità incarnate pienamente nell’opera dei suoi infaticabili rappresentanti.