Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il Governo continua a considerare tra le più importanti priorità del Paese la questione delle concessioni Balneari. Che Paese strano il nostro. Abbiamo bollette della corrente elettrica insostenibili, problemi notevoli di natura energetica, aziende e famiglie non sanno come fare ad andare avanti, con il costo dei generi di consumo, inevitabilmente lievitato, una Guerra vicina a noi, ed i Professori che per pochi giorni ancora (speriamo) occupano Palazzo Chigi si preoccupano di decreti attuativi per le concessioni turistico ricreative. Anche gli stessi partiti che hanno votato la legge sulla concorrenza hanno invitato il Premier a non occuparsi di questa questione per lasciarla affrontare al prossimo Esecutivo, pienamente legittimato dal voto del 25 settembre.
Mi sembra che questa determinazione, questo accanimento su una questione che di urgente non ha proprio nulla sia oltremodo singolare, al limite del sospetto. Normalmente un Governo ascolta le forze politiche che lo sostengono, invece con il Prof. Draghi accade il contrario. Se gli dicono A lui fa B o viceversa. Anche in questo caso si ha una lampante dimostrazione che i partiti che lo hanno sostenuto non hanno mai avuto voce in capitolo. I ministri, espressione proprio delle forze politiche di appartenenza hanno sottostato unicamente ai desideri ed ai voleri del Primo Ministro anche a costo di abbandonare il partito in cui hanno militato per decenni che ha fatto la loro fortuna offrendogli posti di potere, opportunità e benessere economico o disubbidendo agli ordini di scuderia facendo perdere decine di migliaia di consensi in termini elettorali al proprio schieramento. Non mi sembra una situazione di normalità. E la cosa che stupisce che nessuno ne parli e che ciò appaia come normale.
Ma sulla questione balneare non deve essere questo Governo dimissionario a dire l’ ultima parola, anche perché di parole ce ne sono da dire ancora molte, come ad esempio che la questione del PNRR non riguarda questo settore, visto che non appare menzionato in nessun articolo di quest’ ultimo.
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Italia