Balneari, successo della prima giornata di mobilitazione per la corretta applicazione dellla direttiva europea.

Nella giornata di ieri in tutti gli stabilimenti balneari italiani si è svolta la prima delle giornate di mobilitazione della categoria indetta da SIB-Confcommercio e Fiba-Confesercenti le sigle sindacali maggiormente rappresentative dei balneari italiani.

In ogni stabilimento balneare è stata affisso un manifesto/locandina in cui, nel celebrare la Festa della Repubblica, si ricorda che da ben 14 anni si è in attesa di una legge che applichi correttamente la direttiva Bolkestein.

Sono stati oltre 10 mila i balneari che hanno affisso il manifesto nei loro stabilimenti balneari. Dalla Sicilia alla Liguria; dalla Toscana alla Puglia; dal Lazio alla Sardegna; dall’Abruzzo alla Campania; dalla Calabria all’Emilia Romagna.

Dappertutto i bagnanti sono stati accolti con questo manifesto di protesta delle Organizzazioni sindacali di categoria: “i balneari italiani hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato italiano che garantiva la continuità di lavoro. Non possono essere penalizzati per questo”.

La Direttiva Bolkestein così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea presuppone l’accertamento della scarsità della risorsa. L’impossibilità cioè del rilascio di nuove concessioni.

Il cd Tavolo Tecnico consultivo sulla cd mappatura delle concessioni demaniali marittime ha certificato che nel nostro Paese vi è la possibilità del rilascio di nuove concessioni e che quindi nuovi operatori possano svolgere questa attività. Non c’è pertanto necessità di “terremotare” un modello di balneazione attrezzata di successo e che il Mondo ci invidia.

È solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che le sigle sindacali hanno in programma per spingere il Governo a fare il proprio dovere: emanare una legge di tutela di 30.000 aziende prevalentemente a gestione familiare. Si tratta di un settore costituito non da capitani d’industria dai forzieri ricolmi come purtroppo viene da tempo maliziosamente descritta ma di onesti lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e il frutto del loro lavoro.

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Balneari, Bruno Bossio (PD): «Occhiuto non faccia marcia indietro»

«È auspicabile che di fronte al richiamo di Salvini il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, non faccia marcia indietro sull’approvazione della delibera di giunta regionale che potrebbe mettere in condizione i balneari calabresi di operare nella certezza di poter tutelare i loro diritti». Ad affermarlo in una nota è Enza Bruno Bossio, componente della Direzione Nazionale Pd, che aggiunge: «Il Governo Meloni avrebbe fatto bene a fare meno propaganda populista e a promuovere una iniziativa legislativa coerente con la sentenza della Corte Europea di Giustizia di aprile del 2023. Infatti, essa pur ribadendo che la direttiva Bolkestein si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo, contestualmente evidenza come “non sia ostativa a che la scarsità delle risorse naturali e delle concessioni disponibili sia valutata combinando un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso, basato su una analisi del territorio costiero del comune in questione. È necessario che i criteri adottati da uno Stato membro per valutare la scarsità delle risorse naturali utilizzabili si basino su parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati». «In sostanza – prosegue Bruno Bossio – la direttiva Bolkestein dovrebbe essere applicata solo alle aree a risorse naturali scarse. La costa calabrese è, di fatto, la meno interessata agli effetti della direttiva europea dal momento che l’area occupata dai lidi in concessione è solo del 3,7 per cento a differenza del Veneto dove è il 23,5 per cento e a fronte del 33 per cento delle aree disponibili che a livello nazionale sono sottoposte a concessioni. È il Governo nazionale, dunque, che deve procedere subito ad una mappatura dell’intero territorio costiero italiano. Ciò è prioritario affinché la Commissione Europea possa valutare non in astratto ma nello specifico dove la Bolkestein ha ragione di essere effettivamente applicata».