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Blue Flag beach. Close-up photo of the flag waving under blue cloudy sky

Bandiere blu, grazie al lavoro degli imprenditori balneari crescono le spiagge di qualità in Italia

 Un successo che rischia di essere vanificato in assenza di una normativa a tutela della categoria

Cresce il numero di Bandiere Blu italiane, con un totale di 236 località costiere, 10 in più rispetto al 2023: si conferma anche quest’anno l’eccellenza delle spiagge del Bel Paese, grazie al costante impegno degli imprenditori balneari nel preservare e migliorare la bellezza dei nostri litorali. Un traguardo certificato anche a livello globale dal report Blue Flag, che nel 2023 ha visto l’Italia classificarsi al quarto posto nel mondo tra i Paesi con il maggior numero di Bandiere Blu.

Il riconoscimento, istituito nel 1987 e assegnato dalla Ong FEE (Foundation for Environmental Education) in collaborazione con l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) dell’ONU e riconosciuto dall’UNESCO, attesta la qualità delle coste sulla base di 32 standard severi per la valutazione di spiagge di mari, laghi e fiumi.

Possono ottenere la Bandiera Blu solo le località che rispondono a severi requisiti relativi a pulizia, organizzazione, informazione, sicurezza di bagnanti e consapevolezza ambientale delle spiagge. Oltre alla qualità dell’acqua, che deve anche risultare priva di residui di acque reflue industriali e urbane, viene valutata la presenza di personale e attrezzature di salvataggio, equipaggiamento di primo soccorso, misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti, accesso e servizi per disabili e una fonte di acqua potabile in spiaggia. Non mancano poi misure atte alla tutela ambientale, tra cui la presenza di cestini per i rifiuti, che devono essere regolarmente mantenuti in ordine, una pulizia continua e regolare delle spiagge e il monitoraggio degli habitat marini e lacustri circostanti.

Questo successo, che premia il turismo non solo marittimo, ma anche lacustre e fluviale, non sarebbe possibile senza il costante e serio operato dei balneari, veri custodi delle nostre spiagge. La qualità delle coste italiane nasce dall’impegno che dedichiamo nella gestione e nella manutenzione dei nostri stabilimenti, nel rispetto di elevati standard di pulizia, sicurezza e qualità dei servizi offerti ai clienti. Grazie al nostro lavoro, abbiamo trasformato i litorali italiani in una delle mete più ambite per i turisti provenienti da tutto il mondo e, quotidianamente, contribuiamo attivamente alla conservazione del nostro prezioso patrimonio naturale.” hanno dichiarato gli imprenditori balneari, insieme ad Assobalneari Italia Aderenti a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare.

Il riconoscimento delle Bandiere Blu ci incoraggia a continuare su questa strada di eccellenza e responsabilità ambientale, ma, per poter continuare a offrire il nostro contributo, è fondamentale che il Governo si impegni a promulgare una legge che tuteli e valorizzi l’operato di oltre 30.000 imprese che, oggi, vivono in una situazione di caos e incertezze.” hanno concluso.

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Callari (FVG), entro fine mese pronto regolamento per evidenze pubbliche

Entro fine maggio sarà pronto il regolamento per le concessioni balneari in Friuli Venezia Giulia.

Entro la fine del mese di maggio, si prevede che sarà completato e pronto per l’uso il nuovo regolamento riguardante le concessioni delle strutture balneari nella regione Friuli Venezia Giulia. Tale annuncio è stato fatto oggi dall’assessore regionale responsabile per il Demanio, Sebastiano Callari, durante una sessione tenutasi nell’ambito del Consiglio regionale. “Il gruppo di lavoro appositamente convocato dalla Regione – ha dettagliato l’assessore Callari – ha diligentemente esaminato e valutato le specifiche procedure che riguardano le pubbliche evidenze necessarie per la gestione del demanio marittimo. Attualmente, è in fase di completamento delle linee guida essenziali. Queste linee guida serviranno da riferimento per gli enti che hanno il compito di concedere le autorizzazioni, al fine di procedere con l’emanazione dei bandi di gara per le nuove concessioni delle aree balneari.”

Il documento sarà esaminato in maniera definitiva durante la riunione del 21 maggio, per poi essere approfonditamente analizzato dalla Giunta nella prima sessione disponibile. Di conseguenza, si prevede che il documento possa entrare in vigore entro l’ultima settimana di maggio. L’obiettivo principale della Regione consiste nel perseguire una strategia coordinata e uniforme nella gestione delle gare d’appalto, in linea con le disposizioni della normativa nazionale recentemente introdotta dal governo guidato dal Presidente Mario Draghi. L’approccio metodologico adottato, che prevede la creazione di un Tavolo tecnico composto da rappresentanti della Regione e delle amministrazioni locali, ha dimostrato di essere estremamente efficace e ha facilitato l’elaborazione di una strategia operativa concordata con i Comuni litoranei del Friuli Venezia Giulia per la gestione delle procedure di appalto pubblico, mirando così a ridurre al minimo le controversie legali. Fino ad ora, si sono delineate le azioni necessarie da intraprendere in collaborazione con l’Agenzia del Demanio, il Provveditorato alle opere pubbliche e la Capitaneria di porto, riguardo il potenziale trasferimento delle strutture difficilmente rimovibili, un passo essenziale per l’accurata valutazione dello stato dei beni demaniali da destinare a gara. Questa analisi ha portato alla luce l’esigenza di regolamentare in modo specifico le procedure per il trasferimento dei beni costruiti anche sul demanio marittimo regionale, proponendo di inserire una disposizione apposita all’interno della legge regionale numero 3/2024 datata 10 maggio.