Balneari, non passa valore aziendale salvi i circoli
Annunci Meloni caduti nel vuoto, Lega vota contro propri emendamenti
“Il decreto salva-infrazioni passerà alla Camera senza modifiche alla direttiva Bolkestein e non conterrà nessuna delle tante promesse fatte in questi giorni ai balneari, a partire da quelle della Presidente del Consiglio Meloni che, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale di Bucci, aveva annunciato nuove misure e strategie per rispondere alle forti contestazioni del settore. Nulla di tutto questo si è concretizzato; anzi, la maggioranza, con la Lega in testa, ha ritirato gli emendamenti ed ha votato addirittura contro un suo emendamento che non aveva fatto in tempo a ritirare e che il Pd aveva sottoscritto. Un atto che descrive lo stato di soggezione di questa maggioranza ad un Governo che ha prima illuso i balneari con promesse mirabolanti e poi, più realista del re, si è diligentemente allineato ai diktat della Commissione, senza intavolare nessuna vera negoziazione per venire incontro alle richieste legittime di migliore un testo pessimo”, così in una nota i deputati democratici Federico Gianassi, Andrea Gnassi, Piero De Luca e Claudio Stefanazzi, che stanno seguendo nelle commissioni Giustizia e Finanze della Camera il decreto e che hanno ripresentato alcuni emendamenti ritirati dalla stessa maggioranza relativi alle gare e agli investimenti finanziati dagli attuali gestori degli stabilimenti balneari. Ogni proposta migliorativa è stata bocciata. Lo spirito del Pd era e rimane quello di guardare al tema con appropriatezza e rigore, dando alle gare criteri che potessero dare una visione al paese per sostenere turismo e riqualificare le coste. Spirito costruttivo dimostrato proponendo e votando gli emendamenti riguardanti una disciplina diversa dalla direttiva Bolkestein per le associazioni sportive senza fini di lucro”.
I circoli sportivi lungo fiumi, laghi e mari sono stati salvati dalla Bolkenstein. La norma “salva-circoli”, frutto di un accordo con l’Europa, è stata approvata dalle commissioni Finanze e Giustizia della Camera. «Lo scopo è sportivo e l’attività non sportiva deve essere subordinata strumentale», ha precisato il ministro dello sport Andrea Abodi, che ha “presidiato”controllato” i lavori delle commissioni. «C’era un’intesa a salvaguardare questo patrimonio inestimabile, che è quello delle attività in concessione da associazioni e società sportive dilettantistiche, federazioni sportive, enti di promozione anche paralimpici, cioè un mondo che non può essere considerato commerciale, che fa parte dell’economia sociale ed è un mondo totalmente legato al senza fine di lucro e questo penso che abbia fatto la differenza»,
ll provvedimento, che introduce l’obbligo delle gare sulle concessioni balneari entro il 2027 e contiene le norme sugli indennizzi da riconoscere ai concessionari uscenti, incassa invece il via libera ad una riformulazione che salva i manufatti amovibili: potranno restare installati – anche fuori stagione – fino all’aggiudicazione della gara.
E’ quanto prevedono due emendamenti identici riformulati al decreto infrazioni approvati dalle commissioni Finanze e Giustizia della Camera.L’emendamento fa riferimento all’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, ad eccezione di quelli che siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee o delle tende e delle unità abitative mobili con meccanismi di rotazione in funzione, e loro pertinenze. Il titolare della concessione potrà, “in vigenza del titolo concessorio e ferma restando la corresponsione del canone”, “fino alla data di aggiudicazione delle procedure selettive”, mantenere installate le strutture “anche nel periodo di sospensione stagionale”. Sono fatti salvi “eventuali provvedimenti di demolizione adottati” prima dell’entrata in vigore del decreto.
Le forze politiche di centrodestra hanno ritirato tutti gli emendamenti, focalizzati in particolare sul valore aziendale delle imprese balneari. Le associazioni di settore, con il sostegno dei partiti di centrodestra, richiedevano che l’indennizzo fosse pari all’intero valore aziendale degli stabilimenti balneari. Tuttavia, il governo si è opposto a questa richiesta per evitare un nuovo conflitto con la Commissione Europea e il rischio di incorrere in sanzioni. Secondo la Commissione, il valore aziendale conferisce un vantaggio ingiusto al concessionario uscente, mentre la direttiva Bolkestein richiede che vi sia una completa parità di condizioni iniziali tra tutti i concorrenti nella gara.