Sentenza Corte Ue su espropri non rispetta il lavoro di 30 mila imprenditori e mette a rischio intero settore

Minacciato il diritto di proprietà

A rischio gli investimenti per la qualità dei servizi turistici estivi, grave impatto per le economie territoriali

L’industria balneare genera un indotto di 2,4 volte in Italia

Appello al Governo per un intervento immediato a tutela del settore

La Base Balneare con Donnedamare e Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria esprimono sconcerto e preoccupazione per le conseguenze della sentenza odierna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni. La decisione, che considera la norma italiana conforme alla libertà di stabilimento, solleva serie criticità economiche, giuridiche e pratiche.
Una sentenza che distrugge l’eccellenza turistica italiana
Le oltre 30 mila imprese balneari hanno investito negli anni notevoli risorse nella costruzione e manutenzione delle strutture sulle spiagge e oggi questa eccellenza è riconosciuta dal numero di Bandiere Blu ottenute dai comuni italiani, ai vertici in Europa. La prospettiva di perdere tali investimenti senza alcuna compensazione mette in discussione la capacità e la volontà di investire a fronte della minaccia di non vedere riconosciuti tali investimenti al termine della concessione. Questo porterà ad una diminuzione della qualità delle strutture balneari e dei servizi turistici, a un calo delle presenze turistiche anche straniere nel nostro Paese, a pesanti ricadute negative sull’economia locale e ad un possibile aumento del contenzioso tra le imprese balneari e lo Stato italiano, con costi legali e amministrativi significativi.

Un dato su tutti per evidenziare il valore generato da questo settore: da uno studio condotto e coordinato dal Professor Daniele Marini dell’Università di Padova che sarà pubblicato nelle prossime settimane emerge che per ogni euro speso in uno stabilimento balneare si genera un valore di 2,46 euro in Italia.
Diritti di proprietà calpestati
In aggiunta, questa sentenza prefigura una violazione dei diritti di proprietà, trattandosi di una forma di esproprio senza indennizzo, in contrasto con i principi generali di tutela della proprietà garantiti dal nostro ordinamento giuridico.
Il governo intervenga immediatamente
Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare lanciano un appello al Governo Meloni, ricordando l’impegno di FdI e dell’attuale esecutivo a sostenere un’eccellenza del Made in Italy che dà lavoro a 300 mila addetti, e sottolineano l’urgenza di una riflessione più approfondita e di interventi normativi adeguati per mitigare gli effetti negativi di questa decisione. È fondamentale garantire un equilibrio tra gli interessi pubblici e quelli degli operatori economici, salvaguardando i diritti di proprietà e promuovendo un ambiente favorevole agli investimenti.

“La sentenza odierna mette a rischio la libertà d’impresa nel contesto giuridico dell’Unione Europea e rappresenta un grave precedente che mette in discussione la libertà d’impresa in Italia. Gli imprenditori di qualunque settore e dimensione hanno bisogno di certezze normative in un contesto quale quello attuale, in cui devono fare i conti già con incertezze economiche e politiche. Lasciare che questa sentenza colpisca il settore balneare in Italia significa fare in modo che dei tecnocrati di Bruxelles determinino le sorti dell’economia italiana. È inaccettabile e chiediamo al Governo di intervenire immediatamente.” hanno dichiarato i Presidenti di La Base Balneare con Donnedamare e Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria.

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Regione Abruzzo approva i criteri per le future evidenze pubbliche

La Giunta regionale, abruzzese, riunitasi ieri, su proposta del presidente Marco Marsilio, con l’approvazione di uno specifico provvedimento, si fa parte attiva nel procedimento di rinnovo delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative dato, al tempo stesso,  mandato alla struttura tecnica competente di porre in essere, in coerenza con il quadro normativo europeo, nazionale e regionale, il bando tipo a cui i Comuni abruzzesi dovranno far riferimento nella predisposizione degli avvisi pubblici necessari all’assegnazione di tali concessioni. Nello specifico, l’Esecutivo regionale ha stabilito la previsione di criteri di valutazione delle offerte per la selezione del migliore operatore tenendo conto dei seguenti indirizzi specifici: 
1)    affidamento delle concessioni sulla base di procedure selettive, nel rispetto dei principi di imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità; 
2)    fino al riordino della disciplina statale in materia, deve essere prevista un’adeguata considerazione degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali attraverso la definizione di un equo indennizzo per il concessionario uscente da parte del subentrante in ragione del valore aziendale come attestato da una perizia giurata a cura e spese del concessionario uscente, considerando sia il residuo ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio, sia il valore reddituale dell’impresa turistico-balneare, come definita dalle leggi vigenti in materia; 
3)    adeguata valorizzazione dell’esperienza gestionale, tecnica e professionale, già acquisita in relazione all’attività oggetto di concessione, secondo criteri di proporzionalità e di adeguatezza; 4)
4)    adeguata valorizzazione degli obiettivi connessi alla salute e sicurezza dei lavoratori, della protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale; 
5)    pianificazione sostenibile delle strutture con gestioni tendenti alla massima riduzione dell’impatto ambientale e dell’inquinamento del mare; 
6)    definizione di una disciplina uniforme delle procedure selettive di affidamento delle concessioni sulla base dei seguenti criteri: a) definizione della primalità per la valutazione delle domande concorrenti al fine di favorire l’accesso alle micro, piccole o medio imprese turistico-ricreative, sociali, sportive operanti in ambito demaniale marittimo; b) adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, della qualità e delle condizioni del servizio offerto agli utenti, alla luce del programma di interventi indicati dall’offerente per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’area demaniale, anche da parte dei soggetti con disabilità, e dell’idoneità di tali interventi ad assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema, con preferenza per il programma di interventi che preveda attrezzature non fisse e completamente amovibili;    
c) valorizzazione e adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, della posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato una concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, nei limiti definiti anche tenendo conto della titolarità, alla data di avvio della procedura selettiva, in via diretta o indiretta, di altra concessione o di altre attività d’impresa o di tipo professionale del settore;