Maurelli: “A Jesolo percorso fallimentare e senza alcuna tutela per i concessionari 

Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, critica la gestione delle concessioni balneari sulle spiagge di Jesolo, con titoli assegnati in base alla legge regionale 33\2002: una grave anomalia, che permette nuovi affidamenti ventennali dietro presentazione di un piano di investimenti e di un piano degli arenili che farebbe estinguere le attuali concessioni demaniali. Un falso storico ne siamo certi. Il Tar Venezia fino alla Cassazione, siamo certi faranno presto luce su queste procedure sbagliate e dannose e su come si cambia e si cancella un modello turistico che funziona per aprire ad una concorrenza presunta e che ne distrugge la tipicità mettendo famiglie storiche del turismo jesolano alla porta a vantaggio di grandi imprese e di qualche furbetto sciocco. Salta così anche il modello occupazionale familiare in questo modo. 

Commissione Ue e Governo avranno ben presto sul tavolo il dossier Jesolo per valutazioni congiunte e nel merito con la nostra richiesta di intervenire subito. Abbiamo anticipato in più contesti il caos che ne sarebbe occorso senza una valida riforma statale e a Jesolo è il simbolo assoluto di questo caos in Italia. 

La Regione Veneto vigili sul tema della concorrenza poiché sembra che i criteri per le gare siano usciti dopo le istanze presentate. Come è noto i criteri non sono di spettanza dei comuni e ora saranno i tribunali amministrativi a regolare il tema della disciplina dei procedimenti avviati.

“Questo percorso dimostra il fallimento totale e l’assenza di tutela per il modello delle spiagge jesolano – dichiara Maurelli – che non ha offerto alcuna garanzia di successo né la benché minima forma di buonuscita economica per i concessionari perdenti, prevista dalla legge Draghi perfettamente aggirata in nome di una delle tante leggi regionali che non hanno alcuna efficacia. Concessionari che si sono fidati di un percorso molto rischioso, ritenuto da Federbalneari Italia del tutto fallimentare e sul quale già nel 2023 avevamo fatto previsioni, oggi rivelatesi esatte. Esortiamo i proponenti dei vari consorzi con i concessionari in proposta a non procedere oltre per il forte rischio che si stanno assumendo e senza alcuna tutela in caso di perdita della gara. 

Il caso, intanto, è finito sul tavolo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per le opportune verifiche. “Siamo certi che il Comune di Jesolo garantirà la stagione estiva 2024 per intero, scongiurando il possibile caos stagionale e le rimostranze degli attori del turismo locale, che in una fase così delicata si preannunciano complesse da gestire proprio per l’imminente stagione turistica ormai alle porte”, prosegue Maurelli, che aggiunge: “Federbalneari Italia e Federbalneari Veneto seguiranno con attenzione le associate ponendosi a difesa delle stesse contro ogni eventuale forma di sopruso”.

Concessioni, la Cooperativa Bagnini di Cervia commenta la delibera comunale e i ricorsi

“La Cooperativa bagnini di Cervia ha preso atto del fatto che alcuni soci intendono proporre un ricorso contro la Delibera del Comune n° 309 del 28/12/2023 riguardante le disposizioni in merito all’esercizio delle funzioni in materia di concessioni demaniali.

La delibera, peraltro riproposta dai Comuni della costa romagnola, ivi compreso quello di Cervia, si era resa necessaria come atto dovuto in conseguenza di una “situazione di assoluta incertezza normativa”, essendo le concessioni demaniali scadute al dicembre 2023 e non prorogabili, tale da favorire possibili contenziosi negativi per le stesse imprese balneari.

Il provvedimento amministrativo comunale, pur contenente richiami di tutela alla garanzia della legittimità per continuità aziendale per il 2024, è stato criticato da alcuni sindacati.

Un numero limitato di imprenditori balneari ha accolto l’indirizzo sindacale, sottoscrivendo personalmente una ipotesi di ricorso.

Se accolto dal tribunale amministrativo, un simile ricorso potrebbe produrre un grave pregiudizio per lo svolgimento della attività d’impresa non solo per i ricorrenti, ma per tutte le imprese balneari attive nel nostro comune, con possibili ingiuste conseguenze negative anche per chi non ha inteso ricorrere contro il Comune.

Esporre direttamente l’imprenditore balneare contro l’amministrazione, in un contesto concessorio alquanto precario, è una procedura mal suggerita trattandosi di un esercizio, seppur legittimo, di natura strettamente sindacale e come tale da rimanere in capo al sindacato medesimo nella sua legale rappresentanza.

Il sindacato dovrebbe tenere per se la responsabilità diretta dell’azione del ricorso, non solo come “indirizzo politico”, tutelando le imprese dalle possibili sfavorevoli conseguenze patrimoniali che  il ricorso potrebbe innescare a loro danno.

La Cooperativa bagnini di Cervia preoccupata degli sviluppi indesiderati, ma non per questo improbabili, auspica che il paventato ricorso avverso la delibera del Comune nei confronti della Amministrazione comunale, venga ritirato dai soci proponenti.

Allo stesso tempo ha avviato nei confronti della Amministrazione Comunale una  “moral suasion” orientata a ricomporre una diatriba generata, almeno nei modi, con temerarietà.

Confidiamo la nostra fiducia istituzionale nei confronti degli amministratori pubblici certi che il loro agire sia convinto a tutelare il lavoro e  le imprese, seppur in un contesto complicato tenuto conto, nella fattispecie, di un quadro normativo incerto, incompleto e contradditorio, in attesa che il Governo emani gli attesi decreti legislativi.”