Genova, balneari contestano Meloni: “Governo congeli gare già partite”

Un incontro di circa dieci minuti, nel quale i rappresentanti del settore balneare hanno sollecitato la premier Giorgia Meloni a sospendere temporaneamente le gare relative alle concessioni avviate prima dell’entrata in vigore del decreto specifico. Durante questo breve ma intenso confronto, i balneari hanno espresso le loro preoccupazioni, sottolineando l’importanza di congelare le procedure fino a quando il nuovo decreto non sarà completamente operativo, al fine di garantire chiarezza e stabilità nel settore.

L’incontro si è svolto a Genova, nell’ambito dell’evento conclusivo della campagna elettorale del centrodestra. A riferire sull’esito è Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, che ha avuto un confronto nei Magazzini del Cotone con la presidente del Consiglio. Durante l’incontro, ha ribadito le critiche della categoria riguardo al decreto legge attualmente in fase di conversione. Licordari spiega: ‘La premier ci ha illustrato il percorso intrapreso nei confronti della Commissione UE e ha condiviso le sue intenzioni per il futuro’, con l’impegno di incontrarsi nuovamente a breve a Palazzo Chigi. L’obiettivo dei balneari è ottenere maggiori garanzie per le loro imprese: ‘La presidente del Consiglio ci ha chiesto di riporre fiducia in lei, spiegando le notevoli difficoltà incontrate su questo dossier da quando è in carica, e ha chiarito che modificare il decreto potrebbe causare problemi con Bruxelles. Noi vogliamo accordarle questa fiducia, ma abbiamo bisogno di risultati concreti’. Pertanto, conclude Licordari, ‘abbiamo chiesto di adottare un provvedimento che sospenda le gare avviate prima del decreto legge’. La fiducia a Meloni? “Gliela abbiamo data in cabina elettorale e vogliamo dargliela” ma “servono risultati”. Interpellato su chi avrebbe urlato all’indirizzo di Meloni “ci hai traditi”, risponde che c’è esasperazione.

Della Valle, Confimprese: “Per le Concessioni Demaniali la Legge non è uguale per Tutti…..”

La notizia che il Governo a guida Giorgia Meloni abbia escluso nella riforma delle concessioni balneari, meglio demaniali marittime, i circoli ricreativi e associazioni senza scopo di lucro, ancora una volta stordisce l’intero comparto turistico italiano. Questo ennesimo comportamento dribla ed in primis conferma sempre più il distacco al dialogo tra la politica e le Associazioni di Categoria.

Si rafforza invece la convinzione per fortuna ad esclusione di pochi Rappresentanti politici , che continuano a metterci la faccia, che non si conosce e si rispetta la storia balneare italiana. In questa tempesta in corso , ieri in Liguria , il Ministro Matteo Salvini, rischiando di essere accolto a fischi come può essere preventivato in un contesto come quello di tanti balneari sfiduciati e delusi dalle politiche del Governo Meloni, in un suo intervento ha generato nei presenti invece tanti applausi, facendo nuovamente sperare in un “porto sicuro”. A parere di Confimprese Demaniali Italia, importanti e molto responsabili sono state le dichiarazioni del Vice Premier e Ministro ai Trasporti circa il Suo impegno alla stesura delle prossime regole del
futuro delle imprese balneari, da scrivere a quattro mani, associazione incluse e d’ approvare entro primavera del 2025.

La cornice entro cui scrivere le regole naturalmente è dettata dalle indicazioni che a breve saranno rese note dal confronto tra l’Italia e Bruxelles, e che saranno votate alla Camera dei Deputati entro il prossimo lunedì. A dire del Ministro Salvini non si può non tutelare quelle famiglie balneari che hanno da vivere dalla sola attività balneare, ed è questo uno tanti aspetti che a Bruxelles non viene capito. Ho molto apprezzato, ricaricandomi di fiducia, per l’intervento del Ministro Salvini che di fatto con
la stesura dei prossimi decreti attutativi, con una sua certificata tutela verso le Famiglie Balneari Italiane, principalmente eviterà la fuga in avanti di tanti Sindaci ostili alle Imprese Balneari, pioniere del turismo made in Italy.

Quello dei Balneari non è un lavoro da privilegio ma è una professione che va rispettata come tante altre, e soprattutto per una più ampia durata temporale che di certo vi permetterà di poter investire con certezza ed elevare la qualità dei servizi turistici italiani”; è con quest’ultima dichiarazione del Ministro che si è concluso l’incontro in Liguria e che forse ci fa sperare che non tutto è stato ancora deciso.-