Concessioni balneari, anche l’open air chiede certezze
La richiesta di certezze riguardo alle concessioni balneari da parte del presidente di Faita Federcamping Alberto Granzotto riflette una preoccupazione diffusa nel settore turistico, soprattutto in vista della stagione estiva imminente. Questa richiesta è ancor più significativa considerando le polemiche che hanno già coinvolto le assegnazioni in Veneto.
Il settore dell’open air, che include campeggi e villaggi turistici, rappresenta una parte significativa dell’offerta turistica italiana, con un numero sempre crescente di ospiti, sia italiani che stranieri. La stabilità e la chiarezza del quadro normativo sulle concessioni demaniali sono fondamentali per garantire servizi di qualità agli ospiti delle strutture costiere.
Un quadro normativo certo, stabile e omogeneo su scala nazionale è essenziale per favorire la pianificazione a lungo termine e gli investimenti nel settore turistico all’aria aperta. Solo con regole chiare e uniformi sarà possibile assicurare un ambiente favorevole allo sviluppo sostenibile del turismo e alla soddisfazione dei visitatori.
In questo contesto, è importante che le autorità competenti collaborino con le associazioni di settore per definire e attuare politiche e normative efficaci che rispondano alle esigenze delle imprese turistiche, garantendo al contempo la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali del territorio costiero.
«Per la situazione del Veneto, pur non volendo entrare nel merito, precisiamo che i nuovi regolamenti introdotti in alcuni Comuni della costa rispondono all’adeguamento alle direttive europee, alle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, partendo dalla normativa regionale per poter attivare le procedure comparative – aggiunge – In questo modo si garantiscono al contempo l’osservanza delle regole e la salvaguardia delle aziende rispetto a eventuali situazioni di irregolarità. Ciò detto, siamo in attesa di una norma nazionale che consideri non solo il “fronte mare“, ma anche le aree demaniali “retrostanti” sulle quali sorgono campeggi e villaggi turistici. Chiediamo al governo un intervento rapido e concreto».
Nel merito e in particolare Faita Federcamping individua alcuni punti chiave: la considerazione delle diverse tipologie di attività insistenti sul demanio naturale e residuale; la gestione e valutazione degli eventuali principi di assegnazione delle concessioni attraverso evidenza pubblica; l’individuazione degli indennizzi in relazione alla perdita dell’avviamento e del valore dei beni; l’applicazione coerente di alcuni principi normativi già adottati da altri Paesi europei.
Le imprese open air, sempre secondo quanto sostenuto da Faita, hanno il diritto di pianificare con anticipo e certezza gli investimenti per i prossimi anni: l’incertezza nell’applicazione, soprattutto in ambito locale da parte dei sindaci, di norme e direttive sul rinnovo delle concessioni, rischia di compromettere parte del sistema turistico ricettivo con pesanti riflessi sull’indotto e sull’occupazione.