Lega ripropone emendamento sui balneari al Senato

Si deciderà la prossima settimana sul destino dell’emendamento sulle concessioni balneari presentato dalla Lega al dl Agricoltura, in discussione in IX commissione al Senato. Anche se era stato accantonato nel corso dei lavori, il partito di via Bellerio ha rilanciato facendo sapere che non intende ritirarlo. Martedì la votazione in commissione. Dopodiché il decreto arriverà in Aula, probabilmente giovedì, dove è previsto che venga posta la questione di fiducia. L’emendamento è identico a quello che era già stata inserito nel dl Coesione e, poi, trasformato in un ordine del giorno che impegnava il governo ad adottare una mappatura e definire un processo di riordino del settore. In quel caso il Colle – si ricorda in ambienti parlamentari – si era espresso negativamente perché estraneo alla materia del decreto. Una valutazione che potrebbe rimanere valida anche per il dl Agricoltura. Anche se l’emendamento, a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo, segue l’articolo 12 del dl, che riguarda l'”istituzione del Dipartimento per le politiche del mare”. La proposta di modifica presentata dalla Lega prevede innanzitutto la mappatura delle aree disponibili per lo sviluppo di servizi turistici-ricreativi e sportivi e di quelle in cui ci sono servizi in concessione, “secondo criteri quantitativi e qualitativi che tengano conto della collocazione geografica, delle caratteristiche morfologiche, del valore commerciale e del pregio ambientale e paesaggistico in rapporto al bene pubblico oggetto di concessione”. Attraverso delle modifiche al Codice della navigazione, l’emendamento prevede poi indennizzi a favore dei concessionari uscenti che sarebbero a carico di quelli subentranti: “in misura corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area”, e la cui corresponsione è “condizione necessaria per il perfezionamento della procedura”. Viene inoltre assicurato un diritto di prelazione al titolare della concessione “a condizione che comunichi, entro 10 giorni dalla data di notifica della scelta dell’offerta, di essere soggetto alle condizioni dell’offerta più alta, al netto del riconoscimento del valore aziendale”. In attesa delle procedure selettive sarà possibile ottenere una rivalutazione dei beni di impresa, e in tal caso il 50% dell’imposta sostitutiva derivante dalle rivalutazioni sarà destinata “alle Regioni per attività di riqualificazione e valorizzazione ambientale del demanio marittimo, lacuale e fluviale libero da concessioni o inconcedibile”. Intanto i rappresentanti di categoria vanno in pressing. “Confidiamo in un percorso chiaro e in una approvazione rapida affinché il governo sia legittimato a negoziare con la Commissione Europea”, afferma il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli. “E’ un provvedimento che fornisce diritti prioritari alle imprese del comparto e non viola alcuna regola europea”, aggiunge. Da Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, arriva invece un monito: “Dobbiamo uscire da questo stallo che dura da 15 anni”. E avverte: la prelazione “non è una proroga”. (ANSA).

Giudice di Pace di Rimini: “Niente bandi in assenza di una legge”

La questione delle concessioni balneari in Italia ha ricevuto un importante aggiornamento grazie all’ordinanza emessa dal giudice di pace Stefano Santini. Il caso, promosso da ‘Balneari Rimini’ contro il Comune di Rimini, ha portato alla luce alcuni aspetti chiave riguardanti la proroga delle concessioni e la necessità di una normativa chiara prima di procedere con nuovi bandi. Ecco un’analisi dettagliata dell’ordinanza e delle sue implicazioni

Il giudice Stefano Santini ha stabilito che:

  1. Proroga delle Concessioni:
    • Le concessioni balneari sono prorogate fino al 31 dicembre 2024. In caso di ragioni oggettive che impediscano la conclusione delle procedure entro questa data, l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima fino al 31 dicembre 2025.
    • Le concessioni continuano ad avere efficacia fino alla data di rilascio dei nuovi provvedimenti concessori.
  2. Divieto di Nuovi Bandi Senza Legge Chiara:
    • Il giudice ha stabilito che, fino all’adozione dei decreti legislativi specifici (come il Decreto Milleproroghe 14/2023 e il ddl ‘concorrenza’ 118/2022 del governo Draghi), è vietato agli enti concedenti emanare nuovi bandi di assegnazione delle concessioni. Prima di procedere con nuovi bandi, è necessario che il governo definisca le regole generali.

L’ordinanza è il risultato del procedimento promosso da 24 gestori di bar e ristoranti di ‘Balneari Rimini’, assistiti dagli avvocati Vincenzo De Michele e Gabriella Guida, che hanno richiesto un risarcimento per i danni non patrimoniali causati dalla proroga delle concessioni decisa dal Comune di Rimini con una delibera del 22 dicembre scorso.

Un aspetto cruciale dell’ordinanza riguarda i quesiti sollevati dal giudice alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. I quesiti principali sono:

Applicazione della Direttiva Bolkestein:

  • Se le concessioni demaniali marittime, come quella della società ricorrente, rientrino nell’applicazione della Direttiva servizi del 2006 (Bolkestein).
  • Se le concessioni balneari iniziate prima del 28 dicembre 2009 siano escluse dall’applicazione della stessa Direttiva.

    Secondo l’avvocato Vincenzo De Michele, le concessioni non dovrebbero rientrare nella Bolkestein. Tuttavia, il giudice ha rimesso la decisione alla Corte di Giustizia europea, sottolineando che spetta a quest’ultima pronunciarsi sulla questione, compresa la richiesta di risarcimento di 5.000 euro per i danni di immagine causati dall’incertezza del quadro giuridi

    L’ordinanza del giudice Santini ha diverse implicazioni per il settore balneare:

    1. Stabilità per i Concessionari:
      • La proroga fino al 2025 offre un periodo di stabilità agli attuali concessionari, permettendo loro di continuare le attività senza interruzioni immediate.
    2. Necessità di Riforme Normative:
      • L’ordinanza sottolinea l’urgenza di una riforma normativa chiara e dettagliata per regolamentare le concessioni balneari. Questo è essenziale per evitare ulteriori contenziosi e garantire un quadro giuridico stabile e prevedibile.
    3. Blocco dei Nuovi Bandi:
      • Il divieto di emanare nuovi bandi fino all’adozione di decreti legislativi specifici rallenta l’introduzione di nuovi operatori nel mercato, ma previene complicazioni legali e amministrative.

    L’ordinanza del giudice di pace Stefano Santini rappresenta un passo importante verso la chiarezza normativa nel settore delle concessioni balneari. La proroga fino al 2025 fornisce un periodo di stabilità agli attuali concessionari, ma mette in evidenza la necessità urgente di una legislazione chiara e dettagliata. La decisione finale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sarà determinante per il futuro delle concessioni balneari in Italia, influenzando sia la regolamentazione del settore che le dinamiche competitive.

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