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Federbalneari, bene istruttoria, si apra conflitto alla Consulta

“Ritengo positiva l’iniziativa se serve a chiarire le posizioni in campo. È un percorso fortemente auspicato da Federbalneari e dalla categoria”. Lo dice all’ANSA Marco Maurelli, presidente di Federbalneari italia, commentando la notizia che partirà dopo le Europee l’iter istruttorio dell’ufficio di presidenza della Camera sulla richiesta di FdI al presidente di Montecitorio Lorenzo Fontana di sollevare presso la Corte costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti del Consiglio di Stato per la sentenza sulle concessioni balneari.

“Le prerogative del legislatore sono in capo al Parlamento come è noto – sottolinea Maurelli – e a nessun altro organo istituzionale. Prerogative del Parlamento e addirittura dell’Unione europea che finora sono state usurpate da sentenze che lasciano il tempo che trovano anche in virtù di ingerenze immotivate su direttive europee mai richieste in giudizio. Ora il Parlamento apra il conflitto di attribuzione e la Consulta lo approvi subito per chiarire una volta per tutte il “confine” oltre il quale la giustizia amministrativa non potrà andare. Il nostro monito è far presto e fare chiarezza eliminando il caos a cui il comparto turistico balneare italiano è sottoposto ed al quale assistiamo da qualche anno sui comuni costieri che non vogliono attendere inspiegabilmente un corretto piano di riforma che solo il governo potrà promuovere all’attenzione del Parlamento”. E conclude:

“La priorità è dare spazio alla gestione della riforma attraverso un atto motivato della legge Draghi entro e non oltre il 2024 in attesa della riforma annunciata e con la stagione che rischia di partire male e di vedere il progressivo depauperamento dei livelli occupazionali con investimenti ormai fermi al palo così come sta già avvenendo in molte parti del Paese proprio a causa di questa confusione mai richiesta”.

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Balneari, Pavanelli (M5S): “Scontro Salvini-Occhiuto antipasto horror dell’autonomia”

“Al di là del disastro confezionato da Meloni sulle concessioni balneari, con un intero settore che vive nella più totale incertezza normativa, oggi registriamo un antipasto horror di quello che sarà il nostro paese con l’autonomia differenziata. Il principale sponsor della riforma, Salvini, si inginocchia dinanzi al governatore della Calabria Occhiuto che, in pieno mood “autonomista”, ha ribadito che a fare i bandi per le spiagge non ci pensa nemmeno e a cedere quote di litorale “assegnabile” alle regioni che non ne hanno men che meno. Siamo davvero all’avanspettacolo: ma come, Salvini l’autonomista implora i governatori a non muoversi autonomamente?. Quella di Calderoli non è una riforma, ma una baggianata epocale. E il Centrodestra è il primo a non crederci”. Così la deputata M5s Emma Pavanelli.