Confapi: “Sì a riforma balneari ma non penalizzare imprenditori”

“I balneari sono imprenditori che danno lavoro a decine di migliaia di persone e quindi, come tali, vanno tutelati. La riforma che ci chiede l’Europa deve essere implementata perché la concorrenza è il sale del sistema imprenditoriale, ma come Confapi riteniamo che non debba assolutamente essere punitiva nei confronti di chi ha sempre investito nella propria attività”. Così in una nota il presidente di Confapi, Cristian Camisa.
    “A parità di offerte, dunque, sia garantita la continuità aziendale e soprattutto venga stabilito un metodo per valutare l’avviamento. Al contempo è indispensabile aumentare il gettito statale, oggi indubbiamente insufficiente rispetto ai chilometri di splendide coste che l’Italia può vantare”, prosegue.
    Per Camisa “è giusto e corretto che, qualora si cambi, chi deve uscire abbia una buonuscita calcolata su parametri oggettivi tra cui, ad esempio, gli investimenti fatti oltre ad altri parametri come fatturato e utili. Insomma – conclude – occorre trovare una soluzione condivisa tra Stato, Regioni, Comuni e operatori. Per farlo si parta da una reale mappatura dello status quo ricordando i tanti sacrifici e investimenti che tante micro, piccole e medie imprese hanno fatto per dare lavoro e per mantenere e qualificare un’eccellenza tutta italiana”.
    (ANSA).
   

Balneari, Sib-Fiba: “Bene la risposta del governo, ma preoccupati per la tempistica”

“Apprezziamo la lettera di risposta del Governo alla Commissione europea e ci auguriamo che l’interlocuzione sia non solo proficua, ma anche celere” – hanno dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA- Confesercenti.

L’accertamento della scarsità o meno della risorsa demanio costituisce il presupposto per la corretta applicazione della Bolkestein, così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. È, pertanto, doveroso farlo e farlo bene.

“Restiamo preoccupati per la tempistica stante l’urgenza di assicurare una gestione ordinata della materia e la necessità di continuare ad avere i servizi per la balneazione – continua la nota dei due principali Sindacati di categoria.

Ribadiamo, pertanto, ciò che da mesi sollecitiamo sulla necessità e urgenza di interventi legislativi o amministrativi chiarificatori che, nelle more di siffatta interlocuzione, impediscano provvedimenti dei Comuni e degli Enti concedenti in danno delle aziende attualmente operanti, che ne garantiscano l’operatività per non privare le località turistiche costiere dei servizi per la balneazione.

Sarebbe sbagliato, e un danno per tutti, non solo per le attuali imprese balneari, distruggere o danneggiare un sistema turistico efficiente e di qualità che costituisce un elemento di vantaggio competitivo nel mercato internazionale delle vacanze”.