Balneari, Gasparri: FI ha offerto in ogni fase contributo costruttivo su concessioni

“Forza Italia segue con attenzione e senso di responsabilità la discussione sulle concessioni. Ed ha offerto, in ogni fase, un contributo costruttivo e responsabile. Anche negli ultimi mesi quando si è deciso di procedere alla cosiddetta mappatura. E, checché ne dicano gli scettici, é emerso quello che è evidente: in Italia ci sono migliaia e migliaia di chilometri di coste a disposizione di nuove imprese. Anche escludendo i luoghi impervi che non possono essere agevolmente utilizzati per nuove imprese e rispettando ovviamente le aree sottoposte a particolari vincoli ambientali o quelle destinate ad altri scopi, portuali o di diversa natura.

Qualcuno gioca sui numeri confermando la propria totale malafede. La mappatura va completata calcolando le realtà fluviali e lacustri. Si continua a fare confusione tra il costo delle concessioni, che certamente va riesaminato (soprattutto da parte di amministratori locali), e il fatturato delle aziende. Come se sul fatturato non incidessero ulteriori oneri fiscali, Irpef, Iva , l’Imu che viene pagata dai gestori pur non essendo proprietari delle aree. Si fa insomma una grande confusione. Ignorando, ad esempio, il costo dei dipendenti, i contributi previdenziali e sanitari ed i costi fiscali delle migliaia e migliaia di persone che lavorano nelle imprese balneari. I costi per la manutenzione e per la pulizia degli arenili. Si parla del fatturato come se fosse un’entrata libera da qualsiasi peso fiscale o da costi riguardanti i dipendenti e la gestione delle imprese. Una malafede assoluta che caratterizza i soliti bugiardi. Nessuno vuole mettere in discussione le cosiddette spiagge ‘libere’, ma i comuni non devono lasciare questi spazi, che ci devono essere obbligatoriamente, in uno stato di abbandono. La spiaggia libera non deve essere una discarica, dove se un bambino gioca a pallone si ferisce con un chiodo arrugginito o dove una persona che si stende al sole deve farlo accanto a rifiuti maleodoranti. Non dobbiamo confondere il concetto di spiaggia libera con gli spazi che i Comuni devono gestire, tenere puliti ed ordinati per metterli a disposizione dei cittadini che non vogliono andare negli stabilimenti balneari. E con assistenza bagnanti garantita, come avviene con personale qualificato negli stabilimenti.

Quindi queste aree ci devono essere. E, invece, gli spazi per le nuove imprese sono quelli in esubero, che sono abbondantissimi. Per questo chiediamo una discussione seria, in Italia ed in Europa, che concili la necessità di dare certezze a questo settore con la tutela delle imprese esistenti. Parlando della realtà e non descrivendo la situazione in maniera falsa e bugiarda, come fanno tanti esponenti della sinistra. Che citano il fatturato senza parlare delle tasse e del costo dei dipendenti, che parlano di spiagge libere che loro stessi nei loro comuni non curano in maniera adeguata e che ci devono essere, senza diventare discariche”. Lo dichiarano il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri e il vice presidente dei deputati azzurri Deborah Bergamini

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Empty sandy beach without people. Beach in Italy in Rimini Adriatic sea.White closed umbrellas and sun beds stand in a row

Ue: BALDINI (Progetto Italia), no a esproprio aziende e famiglie

“Le recenti polemiche sulla esigenza di applicare la direttiva Bolkestein sugli ambulanti e sui concessionari balneari, coprono di ridicolo non solo i burocrati Ue ma anche coloro che affermano che la concorrenza si realizza togliendo i banchi agli ambulanti e gli stabilimenti balneari agli attuali concessionari. In realta’ si vuole realizzare un vero e proprio esproprio a danno di migliaia di famiglie, che sono destinate a perdere la loro azienda, il loro lavoro, i capitali investiti”. A dirlo e’ il coordinatore di ‘Progetto Italia’, Massimo BALDINI. “In sostanza – riprende l’ex parlamentare e sottosegretario – si vuole consentire che altri si impadroniscano delle aziende create e sviluppate da imprenditori italiani sostenendo, con argomenti inconsistenti, che le attuali aziende diventeranno piu’ competitive e moderne”. “Purtroppo la minaccia di esproprio ha bloccato tutti gli investimenti e si finira’ per introdurre un nuovo assetto normativo che prevede l’esercizio di un’azienda con un assurdo limite temporale. Con quali conseguenze e’ facile immaginare: sfruttamento delle strutture esistenti, nessun investimento per migliorarle, inevitabile degrado ed un colpo esiziale a realta’ che – dice ancora – hanno contribuito enormemente allo sviluppo economico del nostro Paese. Se vogliamo favorire gli investimenti, l’ammodernamento delle strutture e migliori servizi occorre dare certezza agli imprenditori ed introdurre di nuovo il rinnovo automatico delle concessioni. Stupisce – conclude BALDINI – che il presidente di Confindustria non tuteli le imprese italiane come richiederebbe il suo ruolo”