Balneari, Capacchione (Sib): “I rilievi del Quirinale non riguardano i balneari”

“La lettera del presidente della Repubblica, che riguarda la legge sulla concorrenza numero 214 del 30 dicembre 2023, non contiene alcuna disposizione sulle concessioni balneari, bensì quelle degli ambulanti (articolo 11)”. Lo ha precisato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio. “E’ opportuno, poi, – ha continuato Capacchione – chiarire che le proroghe delle concessioni balneari, decise dai Comuni e dalle Autorità di sistema Portuale, non avvengono sulla base di questa legge appena promulgata e neppure per le disposizioni contenute nella legge 14/2023 Milleproroghe (promulgata con analoga lettera di accompagnamento del Presidente della Repubblica).

La proroga delle concessioni balneari viene disposta dagli Enti concedenti sulla base della legge numero 118 del 5 agosto 2022 (articolo 3 comma 3) emanata dal governo Draghi e promulgata, senza alcun rilievo, dal presidente Sergio Mattarella. Legge che, del resto, non è stata oggetto di alcuna contestazione da parte della Commissione europea”. Capacchione aggiunge: “In definitiva, per qualcuno ogni pretesto è utile pur di attaccare gli imprenditori balneari, persino calpestando la verità e la realtà. È comunque urgente un intervento legislativo che dia certezza agli operatori in conformità al diritto europeo.

A tal proposito si sottolinea che il presupposto per la corretta applicazione della Bolkestein è costituito dell’accertamento della “scarsità della risorsa”, come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea da ultimo con la sentenza del 20 aprile scorso. Accertamento che il Governo è impegnato a effettuare”.

Ddl concorrenza: Assobalneari, Paese ha problemi più seri su cui rivolgere attenzione

“Sorprende davvero che il Quirinale, con tutti i problemi che attanagliano il Paese (non pochi), e le vicinissime aree oggetto di pericolosi conflitti, trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni questa volta del commercio ambulante dopo che l’ anno scorso già intervenne per le concessioni balneari con affermazioni prive di fondamento, dimostrate poche settimane fa dalla sentenza di Cassazione a sezioni unite.

Ora il Quirinale se la prende con i commercianti ambulanti mettendo in discussione il periodo di concessione, dimenticando, forse non a caso i principi fondamentali della direttiva alla quale si richiama, la cosiddetta Bolkestein che agli articoli 11 e 12 non lascia dubbi di interpretazione, anche per chi non è un tecnico del Diritto, visto la facile comprensione di ciò che è enunciato. Infatti le autorizzazioni per svolgere una determinata attività non hanno durata limitata (Art 11 comma 1 Direttiva ndr). Ciò non è consentito solo “ Qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali” come enuncia il successivo art 12, eccezione appunto di quello precedente, e cioè in parole povere se non ci sono più spazi in Italia per aree di mercato allora si fanno le gare!

Credo che sia così chiaro ed inoppugnabile che è normale pensare che dietro a questo accanimento contro il mondo delle piccole concessioni ci siano dietro interessi economici importanti, penso alla grande distribuzione che cerca in tutti i modi di annientare il piccolo commercio di quartiere, a colossi come Uber per i nostri Taxi, o alle lobbies europee che vogliono mettere le mani sulle nostre coste nel caso delle concessioni balneari. Per giustificare tutto ciò entrano in campo i prestigiatori della parola, che nulla hanno più a che fare con il Diritto nel senso più elevato del termine, che come il mago Silvan ti vorrebbero fare vedere ciò che non è.

Se il Parlamento ed il Governo, che sono Sovrani, spero, hanno deciso in una direzione questa va rispettata, e queste raccomandazioni, che hanno più il sapore di intimidazioni, devono finire perché la gente non ne può più.
Difendiamo i nostri mercati rionali, il nostri Taxi, i nostri stabilimenti balneari dagli attacchi di chi invece vorrebbe metterci le mani sopra. Il Paese ha problemi più seri su cui rivolgere l’ attenzione.”
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Confindustria