A Cervia “Piano industriale delle spiagge” contro la Bolkestein

La Cooperativa bagnini di Cervia ha adottato una strategia proattiva per affrontare l’applicazione della Direttiva Bolkestein dell’Unione Europea. Negli ultimi due anni, si sono concentrati sulla preparazione per le sfide future, comprese le innovazioni nel settore balneare e l’adeguamento delle spiagge di Cervia. Da questa iniziativa è nato il “Piano industriale delle spiagge di Cervia”, sviluppato dal Project Manager Massimo Feruzzi e un team di esperti in comunità energetica, digitalizzazione, inclusione, accessibilità, energie rinnovabili, risorse idriche, benessere, concorrenza e antitrust.

L’obiettivo principale del “Piano industriale” è definire una strategia futura per il settore balneare, ispirandosi alle politiche europee, in particolare all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Esso identifica le intenzioni strategiche della Cooperativa Bagnini di Cervia e le modalità per realizzarle. Inoltre, cerca di creare valore per le imprese balneari, nel caso in cui il governo decida di applicare la Direttiva Bolkestein e avvii bandi per l’assegnazione delle concessioni.

Le principali finalità del “Piano industriale” sono garantire un futuro sicuro per circa 200 imprese che coinvolgono oltre 1.900 lavoratori, coinvolgere e far partecipare l’intera filiera economica del territorio e fornire un valore aggiunto tangibile per ciascun socio. In linea con le priorità identificate dall’OCSE, si mira a creare un ambiente imprenditoriale in cui le PMI possano beneficiare della transizione digitale e verde, implementare piani di gestione delle destinazioni per favorire la sostenibilità, e promuovere una maggiore collaborazione nell’ecosistema turistico a tutti i livelli.

L’obiettivo è garantire un utilizzo più razionale e sostenibile del demanio marittimo, in conformità con la normativa europea e nel rispetto delle politiche di tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale. Inoltre, si mira a generare un valore aggiunto che potrebbe essere tradotto in punteggi per la partecipazione a bandi pubblici. Le istituzioni europee hanno sottolineato l’importanza di perseguire l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che prevede 17 obiettivi, e la Cooperativa bagnini di Cervia ha deciso di impegnarsi in questa direzione.

L’approccio adottato rispecchia chiaramente il concetto chiave della Commissione Europea, che si impegna a guidare e accelerare la transizione verde globale, collaborando con i partner internazionali. Ciò include la promozione delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’economia circolare, della crescita verde, della tutela delle risorse naturali, delle materie prime critiche, delle tecnologie pulite e delle infrastrutture resilienti.

La Cooperativa bagnini di Cervia ha avviato un nuovo percorso che si basa sulla coerenza tra le intenzioni strategiche e il piano d’azione, tra i benefici per le imprese balneari e quelli generati per l’economia locale, tra le esigenze di un mercato in rapida evoluzione e l’offerta della città di Cervia, tra l’innovazione dei beni e dei servizi e le loro implicazioni sociali sul territorio. Il “Piano industriale delle spiagge di Cervia” è stato elogiato come uno strumento strategico per affrontare la Direttiva Bolkestein e allo stesso tempo per plasmare un futuro sostenibile per le spiagge nei prossimi anni.

L’Assessore Regionale al Turismo, Andrea Corsini, ha apprezzato il lavoro svolto nella creazione del piano industriale e ha elogiato la Cooperativa Bagnini per aver intrapreso una strada che va oltre la questione delle concessioni demaniali, definendo una visione sostenibile per le spiagge. Corsini ha sottolineato l’importanza del piano che si occupa della digitalizzazione delle spiagge, dell’inclusione sociale, della gestione delle risorse idriche e della sostenibilità ambientale. Ha ringraziato la Cooperativa per aver adottato strategie che la Regione condivide, auspicando un confronto con il governo per risolvere definitivamente l’incertezza a tutela delle imprese balneari.

Sib e Fiba annunciano la mobilitazione al Parlamento

Le associazioni balneari Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno inviato oggi una comunicazione ufficiale ai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana, per informarli dello stato di agitazione della categoria e dell’organizzazione di una manifestazione di piazza che si terrà l’11 aprile. La lettera, sottoscritta dai presidenti del Sib, Antonio Capacchione, e di Fiba, Maurizio Rustignoli, è stata inviata anche ai capigruppo di tutti i partiti rappresentati in Parlamento. L’obiettivo principale della comunicazione è quello di mettere in evidenza le preoccupazioni e le richieste delle associazioni balneari, al fine di attirare l’attenzione e la partecipazione delle istituzioni.

Le scriventi Organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani con la presente Le comunicano che
hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria e che l’11 aprile prossimo alle ore 11,00 ci sarà una
manifestazione in Piazza SS Apostoli. Riteniamo di non doverLe spiegare quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese. Siamo stati costretti a queste forme di lotta e alle altre che dovessero eventualmente rendersi necessarie per la mancata emanazione di un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti che riguarda decine di migliaia di imprese balneari italiane attualmente operanti. Le norme vigenti sono state disapplicate dalla Giustizia amministrativa (v. per tutte la grave sentenza del CdS VI Sez. 1° marzo 2023 nr. 2192) senza che il Parlamento abbia ritenuto di dover sollevare, ex art. 134 Cost., conflitto di attribuzione per eccesso di giurisdizione davanti alla Consulta. Così facendo ha, di fatto, avallato l’inefficacia delle disposizioni appena varate con la legge 24 febbraio 2023 nr. 14 di conv. del D.L. 29 dicembre 2022 nr. 198 (cd Milleprorghe).

Per cui alcuni Enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) stanno ponendo in essere le procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti. Non si tratta solo di stabilimenti balneari ma anche di ristoranti, chioschi, campeggi, spiagge ecc.: tutto ciò che insiste sul demanio sia marittimo che lacuale o fluviale. Non è assolutamente rinviabile un intervento normativo che eviti la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia con l’inevitabile conseguente contezioso che siamo costretti ad intraprendere presso le Autorità giudiziarie competenti. L’inerzia del Governo e del Parlamento rischia di distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo.
È di tutta evidenza la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo.