Concessioni demaniali Friuli Venezia Giulia:“Federbalneari Italia sostiene la linea della Regione. I Comuni friulani e giuliani siano più prudenti”

Federbalneari Italia sostiene la linea della Regione Friuli Venezia Giulia del presidente Fedriga e dell’Assessore Callari di attendere ed evitare le fin troppo affrettate corse alle evidenze pubbliche di alcuni Comuni come ad esempio Lignano Sabbiadoro.

“Vi è la necessità di aspettare gli esiti del confronto tra Commissione UE e Governo e così pure la stesura di una norma di riordino del settore ormai inevitabile per stabilizzare il comparto – dichiara il Presidente di Federbalneari Italia, Marco Maurelli – a tutela delle PMI e delle micro imprese turistiche balneari. Le imprese della regione FVG rappresentano eccellenze assolute nell’intera filiera del turismo italiano e non si potrà prescindere da questi modelli, espressione di grande qualità e sintesi del rapporto tra le famiglie, il territorio ed i livelli occupazionali.
Il percorso intrapreso dal Comune di Lignano metterebbe pertanto a rischio l’intera filiera turistica. Occorre essere prudenti e rispettare quanti tra imprese, addetti e famiglie lavorano in questo settore”.
Gran parte dei comuni costieri del Friuli Venezia Giulia ha compreso l’opportunità di attendere i decreti attuativi della legge Draghi sulla concorrenza 118/2022. Il Comune di Lignano Sabbiadoro ha invece emanato una delibera di indirizzo per l’affidamento in concessione delle aree di demanio marittimo, riguardanti buona parte dei concessionari della spiaggia di Lignano Sabbiadoro, che si aspettano di partecipare alle evidenze pubbliche entro il mese di novembre. Se ciò avvenisse, l’assenza di criteri preordinati e definiti su scala nazionale, porterebbe ad alimentare contenziosi futuri, perché ogni amministrazione potrebbe individuare criteri non in linea con quelli che dovranno essere indicati dallo Stato per l’assegnazione delle concessioni giunte a scadenza.

“Sebastiano Callari, Assessore al Demanio e Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, incontrerà ad inizio settimana le varie amministrazioni costiere, con l’obiettivo di trovare un’intesa comune ed un allineamento al contesto nazionale – considera Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia – per questa ragione pieno sostegno all’assessore Callari, affinché si faccia promotore di una soluzione condivisa da tutti gli enti concedenti della costa del FVG”.

Mareggiate, danni per centinaia di milioni, Governo dia certezze ai balneari

Capacchione, presidente Sib: “Oggi è impensabile riparare o ricostruire le strutture in assenza di certezze sul futuro aziendale”

“Dalla Liguria alla Toscana, dal Lazio alla Campania, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, sono migliaia gli stabilimenti balneari, i ristoranti e le infrastrutture sulla costa gravemente danneggiate o distrutte dal vento e dalle forti mareggiate di questi giorni che non hanno risparmiato nessuna località costiera”. A dirlo è Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio, che valuta in “oltre 100 milioni, da una prima stima”, i danni subiti dalle aziende balneari per il maltempo, “senza contare quelli causati dall’erosione dei litorali”, e chiede al governo “certezze per il futuro”.

“Stiamo valutando i danni subiti dalle 30mila aziende balneari e non solo, da una prima stima – afferma Capacchione – superiamo anche di molto i 100 milioni di euro. Senza contare quelli causati dall’erosione dei litorali, intere spiagge sono state letteralmente cancellate, un fenomeno, purtroppo, che conosciamo bene e che è diventato estremamente diffuso e pericoloso negli ultimi anni, al quale bisogna trovare una soluzione efficace quanto prima”.

“Oggi è impensabile riparare o ricostruire le strutture in assenza di certezze sul futuro aziendale – conclude il presidente del Sib -. Questo significa che già dalla prossima stagione estiva c’è il rischio, concreto e reale, della mancanza dei servizi balneari in molte destinazioni turistiche. Oggi, pertanto, è ancora più urgente un intervento del governo sulla questione della durata delle concessioni vigenti”.