Balneari: Croatti (M5s), ‘assurdo affidare a escamotage il nostro turismo’

 

 “I primi risultati della mappatura dell’arenile indicherebbero che il 19% della costa italiana è occupata da concessioni balneari e il restante 81% secondo il governo potrebbe essere potenzialmente oggetto di gara. Sono dati grezzi che costituiscono un vero e proprio escamotage studiato dall’esecutivo Meloni per togliere le spiagge dai dettami della direttiva Bolkestein difendendo lo status quo”. Lo afferma Marco Croatti, senatore del Movimento 5 stelle, che lo definisce, poi, “un artificio, un espediente, perché quel 81% non considera la presenza di aree non balneabili, zone rocciose e montuose della costa dove non è evidentemente possibile creare stabilimenti balneari. E non si considerano nemmeno i dettagli regionali che, ad esempio in Romagna, indicano una occupazione quasi totale del litorale”.
“Questi dati in anteprima – prosegue ancora l’esponente pentastellato – saranno ufficializzati dal governo solo a fine settembre, a tre mesi dalla scadenza delle concessioni balneari. Dopodiché andrà a trattare con la Ue. Impossibile non essere preoccupati e sconcertati, perché il governo Meloni intende andare allo scontro con Bruxelles giocandosi il futuro del nostro turismo balneare scommettendo su un escamotage. Senza alcun piano B. Senza aver lavorato una proposta di riforma che puntasse a rafforzare la nostra offerta turistica balneare, aumentandone la qualità, valorizzando il comparto”. “La destra ancora una volta si è messa a difesa dei privilegi di pochi a scapito degli interessi della collettività. Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, con i comuni, spesso piccoli e senza risorse adeguate, chiamati a indire gare in pochi giorni e con il rischio di ricorsi e contenziosi a bloccare l’intero comparto. Il governo Meloni e le forze politiche di maggioranza a parole affermano di difendere il nostro sistema balneare ma nei fatti lo stanno affossando, senza proteggere le micro aziende balneari e preparando, piuttosto, il terreno ideale per grandi gruppi economici dotati di mezzi e risorse per prevalere in gare pubbliche indette in fretta e senza avere necessari paletti che proteggano chi ha meno forza”, conclude Croatti.

Concessioni, Santa Maria del Cedro: “A breve via alle proroghe di un anno”

La Giunta del Comune di Santa Maria del Cedro è pronta a predisporre le proroghe di un anno delle concessioni del demanio la cui scadenza, per legge, è prevista il 31 dicembre 2023.

L’amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro comunica che in vista della scadenza della validità delle concessioni demaniali fissata alla data del 31.12.2023, in ossequio al contenuto dell’art. 3 della Legge 5.08.2022 n. 118, la giunta darà a giorni indirizzo al responsabile del settore demanio, ing. Claudio Adduci per predisporre quanto necessario per addivenire alla proroga delle concessioni in essere sino alla data del 31.12.2024.

E infatti la Legge 5.08.22 n. 118 prevede espressamente che allorquando vi siano ragione oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva o difficoltà legate all’espletamento delle procedure di gara, l’autorità competente con atto motivato può differire la scadenza delle concessioni in essere per il tempo necessario alla conclusione della procedura.

Aggiunge la norma che fino a tale data l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario è legittima anche in relazione all’art. 1161 del codice della navigazione. Ancora una volta i Sindaci e le amministrazioni comunali, così come i responsabili degli uffici tecnici comunali, si devono sostituire al “governo centrale” che a 3 mesi dalla scadenza della validità dei titoli concessori non ha affrontato la problematica e non ha dettato i principi e le linee guida ai quali le amministrazioni comunali devono attenersi sia con riferimento al contenuto delle gare che ai diritti di chi oggi è titolare di concessione demaniale e di strutture turistico ricettive.

Senza dimenticare che nel silenzio “governativo” gli uffici comunali “dovrebbero” in soli 3 mesi procedere al compimento dell’intero iter previsto dalla normativa di riferimento ovvero pubblicare il bando (senza riferimenti normativi), procedere all’espletamento delle procedure di gara, determinare l’indennizzo in favore di chi oggi è titolare di concessione demaniale. Resta inteso che qualora “la politica alta” dovesse intervenire in materia, l’amministrazione comunale e l’ufficio demanio si adegueranno alle decisioni provenienti dall’alto.

In questa fase di totale immobilismo da parte del governo centrale che in materia “tanto ha promesso” ai titolari di concessioni demaniali compito di una amministrazione comunale è quello di tutelare non solo gli imprenditori del settore turistico e i lavoratori ma soprattutto tutelare la propria comunità che come quella di Santa Maria del Cedro vive di turismo e che se rimossi gli stabilimenti balneari ad oggi presenti sul litorale alla data del 31.12.2023, non potrebbe garantire per la primavera/estate nell’anno 2024 quei servizi essenziali e fondamentali che assicurando la presenza sul territorio di turisti.