Assessore Santarelli: “Proroga per le concessioni e prelazione in caso di gara”

Torniamo a chiedere al governatore Francesco Acquaroli e alla giunta regionale di ipotizzare una proroga per quegli operatori balneari che, rientrando in prossimità di nuova concessione, si siano già fatti carico di ingenti investimenti per la manutenzione. E poi di prevedere un’indennità di avviamento a quei gestori uscenti che non hanno ancora ammortizzato gli investimenti fatti durante la gestione. Infine, di disporre che gli attuali operatori, in fase di asta, abbiano il diritto di prelazione a parità di offerta”. Lo afferma il consigliere regionale Luca Santarelli del gruppo “Rinasci Marche”, che torna sulla questione della direttiva europea Bolkestein, che prevede in tutta Italia la scadenza delle concessioni demaniali per il 31 dicembre 2023, le quali andranno poi all’asta. “Le nostre spiagge non sono in svendita e lotteremo con forza per la tutela di tutti gli operatori dei balneari”, conclude Santarelli. Intanto Massimiliano Tomassini, ex coordinatore Abat di Porto Recanati e gestore dello chalet “Da Massi”, non nasconde che c’è molta delusione, perché a oggi non sono state rese note le modalità d’asta. “Mi pare assurdo, in quanto a gennaio dovrebbero partire le prime aste – afferma Tomassini -. Perciò, può solo che significare due cose: o ci sarà un nuovo rinvio come è stato fatto negli ultimi anni, oppure la bozza per le modalità d’asta è pronta da tempo e la renderanno nota solo all’ultimo. Non va bene, così non ci permettono di avanzare osservazioni. Comunque, vogliamo un giusto ristoro per quei beni che perderemo, ovvero i manufatti di bar, docce e bagni e le attrezzature di spiaggia come lettini e sdrai. E sarebbe giusto se ci fosse riconosciuta una prelazione per la gara d’asta e pure una buonuscita al gestore uscente”.

Gasparri, Forza Italia: “Difenderemo le nostre coste da tutti gli attacchi e dall’ottusità dei grillini Costa e Caso”

“La normativa comunitaria è chiara così come le sentenze della Corte di giustizia europea e del Consiglio di Stato: le concessioni balneari devono andare a gara. Il governo Meloni lo sa bene ma non può permettersi dirimangiarsi di botto l’ennesima promessa irrealizzabile fatta in campagna elettorale, in questo caso alla corporazione dei balneari. La strategia è scontata: perdere tempo con la mappatura per provare ad andare a Bruxelles e chiedere altre proroghe o addirittura deroghe, sapendo già che le disposizioni della direttiva sono incondizionate.
Intanto a fine anno scadono le concessioni e ci sarà il caos totale, danneggiando così anche quegli imprenditori seri che si sono distinti per gestioni virtuose e che da tempo chiedono regole chiare e certe. In tutto questo, dai radar sono completamente scomparsi temi importantissimi, quali il diritto al mare dei cittadini, sempre più spesso negato, e la salvaguardia dell’ecosistema marino-costiero”. Lo dichiarano in una nota congiunta Antonio Caso e Sergio Costa del Movimento 5 Stelle.

“È da molti anni che il comparto balneare necessita di un intervento radicale che ponga fine a perduranti situazioni di privilegio, alle reiterate proroghe delle concessioni, ai canoni irrisori, al proliferare degli abusi edilizi, allo sfruttamento dei lavoratori del settore, alle disparità territoriali, alla trasformazione dei lungomari in ‘lungomuri’, fisici e ideali, che precludono il libero accesso dei cittadini alle spiagge e al mare, a discapito di un ottimale utilizzo del bene comune e del rispetto dell’interesse generale. Il cosiddetto ddl Concorrenza (legge 5 agosto 2022, n. 118), a cui il M5S aveva dato un grosso contributo, poteva e doveva essere l’occasione giusta per un ridisegno complessivo e organico delle regole, conciliando il giusto diritto a fare impresa degli imprenditori balneari con il diritto dei cittadini a fruire di un bene pubblico come le spiagge. Sono sempre meno quelle libere e sempre più insostenibili peri cittadini i costi per una giornata al mare in un lido”, concludono i due esponenti pentastellati.

Giunge a stretto giro di posta la replica del vice presidente del Senatore di Forza Italia Maurizo Gasparri

“Vogliono distruggere la ‘Costa’ e parlano a ‘Caso’, mi riferisco a due ignoti parlamentari grillini che si chiamano appunto Costa e Caso, che si schierano contro le imprese balneari italiane. Ne rivendico la tutela perché sono una risorsa lavorativa fondamentale per il nostro Paese. Capisco che i grillini, inventori del reddito di cittadinanza, siano nemici delle imprese balneari, terrestri e anche spaziali. Loro hanno incoraggiato il parassitismo e hanno sottratto anche manodopera alle imprese balneari con le loro politiche demenziali che, per fortuna, il nuovo governo di centrodestra ha mandato in archivio. Difenderemo le nostre imprese del mare da tutti gli attacchi europei e nazionali. Le difenderemo dalle ottusità dei Costa e dei Caso. Che ribadisco: sono nemici della ricchezza della costa italiana e dicono sciocchezze a caso. I grillini hanno rappresentato una delle pagine più oscure della democrazia italiana e per fortuna sono ridotti a un rango sempre più marginale. Le imprese balneari possono contare sull’impegno di Forza Italia che le ha sempre tutelate. E non l’abbiamo fatto per tornaconto elettorale, visto che molti imprenditori delle nostre spiagge spesso hanno anche sbagliato le scelte elettorali. Ma noi ne difendiamo le ragioni a prescindere dal tornaconto personale. Mentre i grillini di ‘Costa’ o di montagna dicono sciocchezze su tutto e su tutti”.