L’ Associazione Balneari: “La Regione confermi la proroga delle concessioni al 2033”

L’incontro dell’Associazione Turistica Balneare Siciliana, tenutosi il 7 ottobre 2024 presso il Teatro Garibaldi di Piazza Armerina, è stato un importante momento di confronto per i concessionari balneari della regione. L’assemblea ha visto la partecipazione di rappresentanti provenienti da tutte le province siciliane per discutere sulle attuali sfide legate alla gestione del Demanio Marittimo e, in particolare, sull’applicazione della Direttiva Europea 123/2006, nota come direttiva Bolkestein.

I balneari siciliani hanno ribadito il loro sostegno alla Legge Regionale n. 24 del 2019 e al Decreto Arta n. 137/Gab del 21.05.2020, richiedendo che tali normative vengano pienamente rispettate per estendere le concessioni demaniali fino al 31 dicembre 2033. Questo prolungamento, secondo i concessionari, è giustificato dalla peculiarità della situazione in Sicilia, dove il rilascio delle concessioni è avvenuto attraverso un iter specifico che include verifiche da parte dell’amministrazione regionale e il pagamento di diritti fissi e fidejussioni assicurative.

L’incontro ha messo in evidenza alcuni punti chiave:

  1. Inapplicabilità dell’estensione automatica: La sentenza del Consiglio di Stato n. 17 e 18 del 2021 ha stabilito che l’estensione “automatica” delle concessioni non è valida, ma in Sicilia, tale estensione è avvenuta su richiesta dei concessionari e dopo un nuovo iter istruttorio. Questo processo ha reso le concessioni valide fino al 2033, sottoponendole comunque a verifiche future da parte della Regione.
  2. Differenza rispetto al resto d’Italia: A differenza di altre regioni italiane, in Sicilia le concessioni sono state estese dopo un nuovo iter, con l’introduzione di procedure amministrative aggiuntive, come il pagamento di diritti fissi e il rilascio di nuove fidejussioni a garanzia delle concessioni fino al 2033. Questo aspetto sottolinea la specificità del quadro normativo siciliano e l’autonomia gestionale della regione.
  3. Occupazione del demanio marittimo: Attualmente, solo il 19% dei 1.500 km di costa siciliana è occupato da attività balneari e commerciali, con gli stabilimenti balneari che rappresentano circa l’8% del totale. Nonostante ciò, il settore balneare è considerato fondamentale per lo sviluppo turistico regionale. I concessionari hanno sottolineato come la Sicilia abbia già messo in atto procedure per rilasciare nuove concessioni e tutelare quelle esistenti, attraverso specifici decreti assessoriali.
  4. Prospettive di sviluppo: I balneari siciliani hanno ribadito la loro convinzione che la direttiva Bolkestein, che impone gare per il rilascio delle concessioni in caso di scarsità delle risorse naturali, non sia applicabile in Sicilia, dove le risorse demaniali sono sufficienti per tutti i concessionari. Questa posizione rafforza la validità dei titoli concessori fino al 2033, garantendo stabilità agli imprenditori del settore.

Durante l’incontro, sono state avanzate proposte migliorative da presentare all’amministrazione regionale, mirate a una gestione più efficiente e trasparente del demanio marittimo siciliano. Il dibattito si è focalizzato sull’importanza di difendere gli investimenti fatti dai concessionari e di garantire uno sviluppo turistico sostenibile, con un’attenzione particolare alla salvaguardia delle coste e delle attività economiche che ne dipendono.

In conclusione, l’assemblea ha rafforzato l’unità del settore balneare siciliano nella lotta per la difesa dei propri diritti e investimenti, confermando la volontà di collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni che possano garantire un futuro solido e sicuro per il turismo balneare in Sicilia. I concessionari hanno dichiarato di essere pronti a portare avanti la loro battaglia, nel rispetto delle leggi regionali e nazionali, per assicurare la continuità delle loro attività fino al 2033 e oltre.

I parlamentari di centrodestra presentano emendamenti al dl infrazioni, spunta ancora il diritto di prelazione

Nella fase di conversione del decreto infrazioni, alcuni emendamenti presentati da parlamentari di centrodestra tentano di migliorare il dl recentemente approvato.

Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia) ha presentato diversi emendamenti, tra cui uno che limita il numero massimo di concessioni che un singolo offerente può ottenere a due, per evitare la concentrazione del mercato balneare nelle mani di grandi gruppi o multinazionali.

Lucrezia Mantovani (Fratelli d’Italia) ha avanzato una proposta che vincola il nuovo concessionario al pagamento di un indennizzo pari al valore complessivo dell’impresa, compreso l’avviamento

Elisa Montemagni (Lega) ha proposto un emendamento che inserisce nel bando di gara la possibilità per i concessionari uscenti di esercitare il diritto di prelazione, offrendo loro la priorità nel rinnovo della concessione a patto che si «comunichi, entro 10 giorni dalla data di notifica della scelta dell’offerta, di essere soggetto alle condizioni dell’offerta più alta, al netto del riconoscimento dell’indennizzo».

Un altro emendamento collegato, a firma di Erica Mazzetti (Forza Italia), prevede la possibilità di affidare la concessione balneare al concessionario uscente tramite strumenti di partenariato pubblico-privato

Si tenta di favorire gli albergatori con l’emendamento avanzato da Francesco Cannizzaro (Forza Italia). Questo emendamento consente agli hotel e alle strutture alberghiere situate in prossimità delle spiagge di ottenere direttamente la concessione demaniale marittima della porzione di spiaggia davanti alla loro struttura. La concessione sarebbe di durata annuale e proporzionata alla capacità ricettiva dell’hotel. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso diretto degli albergatori alle concessioni per migliorare i servizi offerti ai clienti, sfruttando la posizione geografica delle strutture.