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“Il Tar Bologna stoppa l’Agcom e rinvia la decisione sulle concessioni demaniali di Cervia al 2025”

L’ordinanza riguarda un ricorso presentato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) contro il Comune di Cervia, legato alla gestione delle concessioni demaniali marittime. Al centro del contenzioso vi sono due deliberazioni della Giunta comunale del 2023 e 2024, che, secondo l’AGCM, potrebbero violare i principi di concorrenza previsti dalla legge italiana e dalle decisioni della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato.

Il tribunale ha preso in considerazione la sopravvenienza del Decreto-Legge n. 131/2024, attualmente in fase di conversione, che introduce nuove disposizioni sul settore delle concessioni demaniali marittime. Vista la complessità della questione e la necessità di analizzare la nuova normativa, il TAR ha deciso di rinviare la discussione al merito, fissando un’udienza pubblica per il 12 giugno 2025.

Nel frattempo, il tribunale ha concesso all’AGCM un’ulteriore proroga, fino al 30 ottobre 2024, per completare la documentazione necessaria, precedentemente non depositata.

La decisione finale sulla controversia è stata posticipata a giugno 2025 per permettere una valutazione approfondita alla luce delle nuove norme, e le richieste cautelari dell’AGCM sono state temporaneamente soddisfatte.

Questo riassunto spiega i punti chiave dell’ordinanza, ovvero il rinvio per la decisione, il contesto normativo in evoluzione e l’importanza delle nuove disposizioni introdotte dal Decreto-Legge n. 131/2024.

Scarica l’ordinanza

Balneari, concessioni a gara nel comune di Genova

Il Comune di Genova ha avviato la procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione di 23 concessioni balneari sul litorale, un processo derivante dalla direttiva europea Bolkestein. Gli attuali gestori, che hanno già presentato i loro progetti entro il 15 luglio, avranno un mese di tempo per vedere se altri concorrenti propongono offerte migliorative per subentrare nella gestione.

Gli avvisi, pubblicati sul sito del Comune, riguardano molte delle storiche spiagge genovesi, soprattutto nel Levante, tra cui gli stabilimenti di corso Italia e altri stabilimenti a Sturla, Quarto, Quinto e Nervi. Alcuni stabilimenti sono stati esclusi da questa prima fase, mentre tre gestiti dalla società Bagni Marina Genovese sono ancora in fase di valutazione.

Con una delibera varata a maggio, il Comune ha introdotto delle misure per mitigare gli effetti della Bolkestein, garantendo agli attuali concessionari un indennizzo in caso di cambio di gestione, basato sul valore aziendale e su una perizia. Sarà inoltre possibile richiedere la rimozione di opere non amovibili non ancora acquisite dallo Stato.

La scadenza per presentare le offerte alternative è fissata al 31 ottobre. Una commissione valuterà le proposte in base a criteri come la riqualificazione delle strutture, l’accessibilità, la difesa costiera e la sostenibilità. Gli aspetti sociali, come parità di genere, partecipazione giovanile e stabilità occupazionale, peseranno molto nella graduatoria. La durata delle concessioni varierà tra i 5 e i 20 anni, in base agli investimenti proposti, e tutto il processo si concluderà entro il 2024.

La questione delle spiagge libere rimane aperta, con Genova che attualmente supera la quota del 40% prevista dalla legge regionale, anche grazie alla trasformazione della ex Capo Marina in spiaggia inclusiva per disabili. Tuttavia, la scarsità di spiagge libere in Liguria continua a essere un problema, e si valuta la possibilità di nuove gare per l’area di Vesima o la creazione di nuove spiagge in altre aree della città.