Mareggiate devastanti a Ostia, Confesercenti chiede aiuto

Le ultime mareggiate che hanno colpito il litorale di Ostia hanno causato danni ingenti agli stabilimenti balneari, lasciando un panorama di distruzione lungo la costa. Le recenti tempeste hanno messo in ginocchio le attività locali, con stabilimenti come il Kursaal, lo Shilling e lo Sporting Beach che rischiano di scomparire del tutto.

Secondo quanto riportato da Confesercenti Ostia, i danni sono stati tali che le soluzioni temporanee adottate in passato non hanno più efficacia. Luciano Ciocchetti, deputato di Fratelli d’Italia, ha espresso preoccupazione per la situazione drammatica, sottolineando come questi stabilimenti rappresentino non solo un patrimonio economico ma anche culturale per la città di Roma. “Le foto scattate dai droni mostrano un litorale in condizioni drammatiche. Stabilimenti storici rischiano di scomparire, un fatto intollerabile per chi ama questo tratto di costa,” ha dichiarato Ciocchetti.

La situazione si aggrava di anno in anno con l’erosione costiera che peggiora, rendendo le misure di emergenza sempre meno efficaci. Le cabine e le strutture sono state danneggiate o distrutte, lasciando i titolari degli stabilimenti in una condizione di emergenza che richiede un intervento urgente da parte delle autorità.

Confesercenti Ostia ha lanciato un appello per un intervento immediato e coordinato, chiedendo che il sindaco Gualtieri richieda lo stato di calamità per il litorale. L’urgenza di una soluzione definitiva è evidente, poiché le mareggiate non solo distruggono le strutture ma mettono a rischio anche l’occupazione e l’economia locale che dipende dal turismo balneare.

Anche Edy Palazzi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha espresso preoccupazione: “C’è grandissima preoccupazione nei concessionari degli stabilimenti storici, alcuni dei quali vero e proprio simbolo non solo di Roma ma dell’intera regione, che vedono sull’orlo del tracollo la loro attività con inevitabili e pesantissime ripercussioni sull’intera filiera del turismo balneare.”

Il dibattito sulla necessità di interventi strutturali per contrastare l’erosione e proteggere il litorale è aperto, con richieste di finanziamenti e progettazioni per opere di difesa costiera che possano garantire la sicurezza degli stabilimenti e delle spiagge per il futuro.

Confesercenti Ostia e gli operatori balneari attendono risposte concrete da parte delle istituzioni, sperando in un cambiamento che possa preservare un pezzo di storia e di economia del litorale romano.

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Legacoop contro le gare: “Messo a rischio sistema balneare italiano”

Anche Legacoop Romagna ha preso posizione sulla questione della proroga delle concessioni demaniali. La scorsa settimana, l’organizzazione ha attivamente partecipato a un incontro significativo con Roberta Frisoni, la nuova assessora regionale al turismo. In questa occasione, Legacoop Romagna ha rappresentato le cooperative di bagnini che operano lungo la costa, portando avanti le loro istanze e preoccupazioni in merito alle concessioni.

«Apprezziamo il rinnovato impegno dell’assessora Frisoni per tutelare il nostro modello di turismo balneare, il lavoro delle cooperative e delle migliaia di famiglie che lo sostengono, e per coordinare le politiche degli enti locali in merito – ha scritto l’associazione in una nota.

Di fronte al rinnovo normativo per l’assegnazione delle concessioni demaniali, il settore non è mai stato così a rischio, particolarmente a seguito della conversione del decreto ‘salva infrazioni’, che in materia di assegnazione delle concessioni demaniali è risultato drammaticamente avverso alle imprese del settore e alle loro cooperative».

Secondo Legacoop, il nuovo decreto ha «rappresentato un passo indietro anche rispetto alla legge Draghi, prevedendo, fra le altre cose, che nella valutazione dei partecipanti ai bandi verrà considerato l’importo offerto rispetto al valore minimo dell’indennizzo fissato dal perito. L’introduzione del rialzo da parte dei soggetti che partecipano alle gare, di fatto, trasforma le evidenze pubbliche in aste vere e proprie, mettendo a forte rischio il nostro sistema balneare basato sulle piccole imprese a conduzione familiare e sul modello cooperativo, per aprire la strada a gruppi finanziari e multinazionali con ben diversa possibilità di investimento».

L’occasione per correggere questa aberrazione è il decreto che il Ministero delle Infrastrutture dovrebbe emanare entro il 31 marzo, per definire i criteri per l’equa remunerazione degli investimenti fatti dai concessionari uscenti in caso di mancato rinnovo della concessione. «È un tema su cui crediamo occorra fare una battaglia politica».

L’associazione, cui aderiscono le cooperative di imprenditori balneari da Ferrara a Rimini, fa sapere di apprezzare «l’impegno dell’assessora per trovare un equilibrio, attraverso un approfondito confronto con la Capitaneria di Porto, i Comuni, le associazioni e le cooperative tra stabilimenti balneari, per affrontare il tema della sicurezza della balneazione nella prossima stagione in modo ragionevole e sostenibile, tenendo conto in particolare delle estreme difficoltà nel reperire personale formato».