Bonelli (Verdi): “Depositato nostro esposto per apertura infrazione su proroga concessioni”

“Abbiamo depositato questa mattina all’Ue l’esposto per l’apertura di infrazione sulla norma che consente la proroga alle concessioni demaniali marittime“, Lo annuncia Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Sappiamo che questo esposto, purtroppo per l’Italia, verrà drammaticamente accolto e che l’Italia pagherà un prezzo notevole, ma stiamo pagando l’arroganza di una maggioranza che per tutelare i privilegi di pochi, che pagano pochi euro e ne fatturano miliardi l’anno, stanno mettendo in svendita il patrimonio demaniale dello Stato italiano ai soliti noti, garantendone i privilegi”.
Concessioni balneari: “Norma fuori da diritto UE”
“Siamo convinti che i tempi per la risposta saranno brevi – aggiunge – come rapida è stata la risposta alla famosa norma fauna selvatica dove l’Ue, dopo 2-3 settimane, ha avviato il cosiddetto pre-contenzioso”.
“Questa è una norma fuori dal diritto Ue, e da quello che sappiamo anche la Presidenza della Repubblica ha forti obiezioni in merito. Ma al di là delle posizioni della Presidenza della Repubblica, nelle quali non voglio entrare, sarà inevitabile l’apertura di una procedura di infrazione”.

Dl Milleproroghe, non escluso un “monito” scritto di Mattarella Sui balneari c’è già procedura Ue

Il decreto Milleproroghe approvato oggi in via definitiva dalla Camera, potrebbe diventare legge con la “macchia” di un monito scritto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al Senato erano state fonti parlamentari di maggioranza a riferire di perplessità del Quirinale sul tema delle concessioni balneari, la cui proroga espone l’Italia a possibili sanzioni da parte dell’Unione europea che sul tema ha già aperto una procedura di infrazione a carico dell’Italia. La voce di un possibile intervento del Colle con una lettera “di accompagnamento” è tornata a circolare in Parlamento anche se fonti di maggioranza raccontano di non aver avuto segnali di un possibile intervento del Colle.

Il Quirinale non conferma né smentisce le voci parlamentari, non comunica nessun orientamento sul tema, l’unica certezza è che, come sempre accade alla fine di ogni iter parlamentare di leggi e decreti da promulgare, gli uffici sono al lavoro e nessuna decisione è stata presa. Il decreto tuttavia scade il 27 febbraio, era blindato a Montecitorio, non ha subito modifiche. Sarebbe arduo immaginare di concludere praticamente ad horas un nuovo esame delle due Camere in caso di ipotesi estrema, cioè di un ricorso al dettato dell’articolo 74, primo comma, della Costituzione, che recita: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione”. Uno strumento al quale il capo dello Stato finora ha fatto ricorso solo in occasione del varo della legge sulle mine anti-uomo.

L’attenzione del Quirinale alle corrette relazioni con l’Europa è da sempre un pallino di Mattarella quindi non è escluso che il dl Milleproroghe possa rappresentare l’occasione per una lettera ai presidenti delle Camere (come in occasione del varo della commissione d’inchiesta sul sistema bancario) o ai medesimi interlocutori con l’aggiunta del presidente del Consiglio come è accaduto per il decreto sostegni bis varato dal governo Draghi. (Askanews)