UIL FVG: “La regione chiarisca al più presto la sua posizione sui bandi”

“La Regione chiarisca velocemente la situazione sulle gare per le concessioni balneari che, per effetto di una norma regionale, in Friuli Venezia Giulia sono già partite e che devono svolgersi entro il 2024, mentre il governo nazionale ha appena fatto slittare le gare entro la metà del 2027”. Lo chiede il segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, dopo che sembra riaprirsi una vicenda che in regione sembrava definita.

“Per anni l’Italia ha fatto il gioco delle tre carte sull’obbligo di mettere a gara le concessioni balneari, come previsto dalla direttiva europea Bolkestein, afferma Zorn. Per tutto questo tempo l’Italia ha pagato, con i soldi di tutti, sanzioni per violazione della concorrenza e del libero mercato, mentre chiedeva ai balneari, quasi una corporazione, dei canoni ridicolmente bassi. Dall’altra parte i concessionari realizzano enormi profitti, grazie a ‘prezzi dell’ombrellone’ assurdi a fronte di investimenti quasi sempre solo vantati, poiché diluiti in decenni di ‘privilegi di esclusiva’ sulle spiagge, ma anche spesso grazie allo sfruttamento della forza lavoro. E’ una questione culturale che il turismo debba tendere verso il ‘buon lavoro’ anche se stagionale; purtroppo spesso scivola verso la precarietà malsana, il sommerso, fatti di ore non dichiarate né retribuite, o lavoro in nero”

Da parte sua, inclza il segretario UIL, “il Friuli Venezia Giulia si è mosso autonomamente e ha ordinato ai Comuni di mettere a gara le concessioni, con le dovute tutele per i concessionari uscenti. Ora, non vorremmo che la Regione si rimangiasse quella ‘certezza’ che ha saputo ritagliare alle proprie imprese e lavoratori, ributtandoli nel gioco di una norma nazionale ‘furba’, per non dire ‘maliziosa’. Fissando il termine a metà 2027, infatti, la norma nazionale è evidentemente tarata per fare nuovamente saltare le gare – conclude Zorn –: la scadenza cadrà in un periodo in cui o l’attuale maggioranza di governo sarà in campagna elettorale, o vi sarà già un altro governo”.

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Overhead view of Konnos Bay Beach. Famagusta District, Cyprus

Sicilia, concessioni: Il presidente Firullo chiede l’applicazione della legge regionale

Il tema delle concessioni demaniali marittime in Sicilia è complesso e presenta diverse peculiarità rispetto al resto d’Italia, soprattutto in relazione alla recente normativa approvata a livello nazionale, che proroga le concessioni fino al 2027. È importante ricordare che la gestione del Demanio Marittimo in Sicilia è regolata in modo diverso, poiché la Regione Sicilia, in virtù del suo statuto speciale, detiene la proprietà del demanio marittimo e legifera autonomamente su di esso. Questo porta a differenze significative rispetto al quadro normativo nazionale.

Il Presidente Firullo afferma “Noi balneari siciliani non abbiamo avuto un’estensione tacita al 2033 delle nostre concessioni, bensì l’abbiamo ottenuta dopo una formale richiesta tramite il portale pubblico della Regione. Si tratta di un nuovo atto concessorio valido fino al 2033, registrato e ottenuto dopo la pubblicazione nel sito della Regione Sicilia, previo il pagamento dei “diritti fissi” di Euro 250,00 quindi siamo in regola e pretendiamo che i nostri diritti vengano tutelati dai nostri politici che ci rappresentano”.

Partendo da questo presupposto l’Associazione Turistica Balneare Siciliana, insiste nella conferma della Legge Regionale numero 24/2019 e le prescrizioni del Decreto ARTA numero 137/Gab del 21.05.2020, quindi nella validità delle concessioni demaniali già estese al 31 Dicembre 2033 anche considerando che l’occupazione nella costa della Sicilia incide di circa il 18% su 1.500 Km con tipologie diverse: bar, ristorante, pizzeria, Stabilimenti balneari, aree attrezzate, attività industriali e concessioni a privati. Si può quindi dimostrare che gli stabilimenti balneari occupano soltanto quasi il 6%, quindi in Sicilia non si può ritenere scarsa la risorsa e pertanto il comma 1 dell’articolo 12 della Direttiva Europea 123/2006 non pone dubbi sulla regolarità della conferma dei nostri titoli concessori al 2033.