Nel corso dell’incontro “sono state fatte presenti alcune problematiche riguardanti le procedure della corte di giustizia europee, il governo ha deciso la costituzione di un tavolo interministeriale, che penso sarà riunito a breve, in immediatezza, con i vari dicasteri che hanno competenze su turismo, mare, ambiente e infrastrutture, e si confronteranno con le categorie la cui opinione per quanto ci riguarda sarà decisiva ai fini della strada da intraprendere”. Lo ha detto il senatore di Fi, Maurizio GASPARRI, al termine del vertice di maggioranza con il ministro Raffaele Fitto, titolare degli affari europei e del Pnrr, sul tema dei balneari. Sugli emendamenti presentati da Fi e Lega dice a chi chiede se saranno ritirati: “Quelli per ora ci sono – ricorda – vediamo che succede, è una vertenza che dura da 15 anni e c’è stata una accelerazione”.
Regione Lombardia evita pesanti aumenti sui canoni demaniali derivanti dall’inflazione per le oltre 1.560 imprese turistico-ricettive che si affacciano sui laghi e sui fiumi lombardi, oltre che per i privati cittadini titolari di concessioni demaniali (ormeggio, posti barca). Una misura contenuta nella Legge di bilancio regionale ha infatti bloccato l’aggiornamento Istat del 2023 che avrebbe comportato, a causa dell’inflazione, un incremento dei canoni di concessione del 14,5% rispetto ai canoni applicati per il 2022. L’aggiornamento è quindi congelato all’indice Istat 2022 approvato a fine 2021.
«Il provvedimento è frutto di un emendamento, a firma di Marco Colombo, alla Legge di bilancio approvata in Consiglio regionale – afferma Claudia Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile – e consente di evitare aumenti gravosi che sarebbero andati a pesare su tutti i titolari di una concessione demaniale (lacuale e idroviaria) in Lombardia, soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni per ormeggio, posti barca e attività economiche e turistico/ricettive. Una misura concreta che va nella direzione di calmierare gli effetti dell’inflazione e supportare l’economia delle nostre zone lacustri e non solo, già colpite dalla crisi covid».
Le imprese che beneficiano della misura (alberghi, campeggi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari, cantieri nautici, attività di noleggio, rimessaggio e locazione barche) operano sulle aree demaniali gestite dalle Autorità di bacino e dai Comuni rivieraschi per quanto riguarda i laghi, da Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per quanto riguarda i fiumi e dal Consorzio Est Ticino Villoresi per quanto riguarda il sistema dei Navigli.
Di seguito la stima del numero delle imprese per ente di gestione:
Autorità di bacino dei Laghi di Garda e Idro: 918 imprese Autorità di bacino lacuale dei Laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese: 80 imprese Autorità di bacino dei Laghi Ceresio, Piano e Ghirla: 30 imprese Autorità di bacino del Lario e dei Laghi minori: 373 imprese Autorità dei Laghi di Iseo, Endine e Moro: 101 imprese Comune di Milano (darsena): 14 imprese Aipo: 45 imprese Consorzio Est Ticino Villoresi: 3 imprese.
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