Balneari, Unimpresa: rischio monopoli sulle concessioni nei piccoli porti

Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, ha avvertito che «le amministrazioni comunali potrebbero assegnare in blocco, a un solo soggetto, tutte le concessioni in vigore, creando monopoli di fatto» e una «posizione dominante inaccettabile».

Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, ha espresso preoccupazioni riguardo alla scadenza delle concessioni marittime e balneari, prevista per il 31 dicembre prossimo. Ferrara teme che questa situazione possa trasformarsi in un’opportunità di speculazione a vantaggio di pochi grandi operatori, a discapito dei piccoli imprenditori locali. Secondo Ferrara, esiste il rischio che le amministrazioni comunali possano assegnare in blocco tutte le concessioni in vigore a un unico soggetto, creando di fatto dei monopoli. Questo scenario potrebbe portare a una posizione dominante inaccettabile per il nuovo titolare di tutte le licenze, compromettendo la concorrenza, che invece dovrebbe garantire competitività, prezzi migliori e servizi più efficienti agli utenti.

Un esempio specifico citato da Ferrara riguarda il Comune di Orbetello, in provincia di Grosseto. Qui, l’amministrazione comunale ha recentemente approvato un progetto per trasformare l’approdo esistente nella cittadina di Talamone in un porto turistico. Attualmente, è in gara un solo soggetto privato che potrebbe ottenere tutte le 18 concessioni attualmente in vigore, distribuite tra piccole imprese e società sportive dilettantistiche. Ferrara sottolinea come questa situazione possa danneggiare gli operatori locali e le attività sportive, minacciando la sopravvivenza di realtà storiche apprezzate dai residenti e villeggianti, oltre a penalizzare le attività veliche gestite da associazioni sportive, con ripercussioni negative su sport, salute e giovani.

Croatti (M5s) interviene sulle spiagge. “Da Ottobre arenile sia foglio bianco su cui disegnare il nostro futuro”

“Dopo la chiusura della stagione estiva si colga la grande opportunità di liberare completamente il nostro arenile facendolo diventare un foglio bianco su cui disegnare il futuro del turismo balneare riminese.

Questo futuro dovrebbe essere progettato insieme a tutta la città, ai cittadini, alle associazioni, agli imprenditori del turismo. Dobbiamo comprendere quali saranno le sfide del futuro e rispondere alle necessità, alle tendenze e ai desideri che esprimeranno i turisti nei prossimi anni. La nostra offerta balneare tradizionale ha fatto la nostra fortuna ma i tempi sono profondamente cambiati e dobbiamo guardare avanti. Servono maggiori servizi, sostenibilità e innovazione, stabilimenti con offerte balneari diverse e variegate, più spiagge libere e attrezzate. I bandi di gara dovranno consegnarci la spiaggia del futuro e una classe di imprenditori balneari che sappia declinare questa visione con progetti innovativi capaci di rendere Rimini una destinazione turistica sempre più forte e competitiva. 

Mi preoccupa che il dibattito sia incentrato soltanto su aspetti che riguardano i diritti degli attuali operatori ed eventuali indennizzi. Davvero è questo il tema prioritario per la Riviera oppure lo è piuttosto quello di disegnare, come comunità, quel foglio bianco con tutti i colori, le passioni, le ricchezze del nostro territorio?

Non si perda ulteriore tempo per aspettare un provvedimento di questo governo incapace e inadatto, che in due anni è stato capace di partorire soltanto menzogne e incertezza, e si apra immediatamente un dibattito aperto a tutte le anime e agli stakeholders della Riviera per non perdere una occasione unica, irripetibile, per costruire il futuro della nostra offerta turistica”.