Balneari, Gasparri: ennesimo disastro ambientale ora basta vessazioni a categoria

“Di fronte all’ennesimo episodio di maltempo che ha spazzato via in poche ore anni di sacrificio e di lavoro di tanti operatori e famiglie del settore balneare, è ora di smetterla con un accanimento senza ragione e superare una volta per tutte la logica di gare ed evidenze per le concessioni.

Una ennesima tragedia dopo la quale bisogna lavorare insieme per trovare una soluzione definitiva che dia un futuro concreto a questi lavoratori che oggi, senza alcuna certezza, si trovano anche di fronte al dubbio di realizzare nuovi investimenti e sistemare le strutture. Forza Italia difenderà sempre le aziende del settore e continuerà a chiederne l’uscita da direttive che non tengono conto della nostra peculiarità e delle ragioni di chi da anni opera nel settore rendendolo un fiore all’occhiello per il nostro Paese”.

Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri    Roma 22 novembre 2022

Violente mareggiate sui litorali italiani, balneari in ginocchio

 

Come ampiamente preannunciato sulla nostra pagina Facebook, dalla nottata di oggi si sta abbattendo su molte regioni italiane il ciclone Poppea. La vasta depressione con venti di tempesta  che hanno in molti casi superato i 100 km, ha gonfiato le onde e innalzato il livello dei mari, sferzando i litorali e creando gravissimi danni agli stabilimenti balneari che si trovano in prima linea contro queste calamità naturali, causate con sempre più frequenza dai cambiamenti climatici, che contribuiscono inoltre all’erosione delle coste dovuta principalmente all’innalzamento dei mari. Il maltempo odierno ricorda la tempesta che si verificò nel 2018 e che provocò gravissimi danni in molte regioni. Già allora fu molto difficile ricostruire gli stabilimenti distrutti ma bisogna ricordare che ora sui titolari di concessioni demaniali pende la spada di Damocle della scadenza dei titoli autorizzativi  che una sentenza dell’adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, da molti ritenuta “oltre le proprie attribuzioni”, ha fissato alla fine del 2023, Come si potrà oggi rimediare a questa distruzione?

Una delle mareggiate più forti degli ultimi anni nella notte sul litorale romano: onde anche oltre tre metri hanno messo a dura prova arenili e strutture balneari. Le forti mareggiate hanno ulteriormente aggravato le conseguenze del fenomeno di erosione delle coste e danneggiato gravemente alcuni stabilimenti di Focene e Fregene. A seguito delle proibitive condizioni di maltempo i collegamenti da e per l’Isola d’Elba sono temporaneamente sospesi. Sull’area si registra mare mosso e vento forte e per questo dalle 9,30 sono stati provvisoriamente interrotti i collegamenti dei traghetti da Piombino a Portoferraio. Sospesi anche i collegamenti fra Livorno e la Capraia, isola minore dell’arcipelago toscano.

Ci trasferiamo in Romagna, dove a Rimini in più punti la barriera di sabbia costruita lungo la battigia è stata rotta dalle mareggiate dell’Adriatico. Il mare ha così raggiunto gli stabilimenti balneari. E come spesso accade, la marea ha fatto finire sott’acqua le banchine del porto canale. Nel ravennate il mare ha invaso la Diga foranea sud “Zaccagnini” e le strade più vicine alla costa di Marina di Ravenna. Danni segnalati anche a Punta Marina dove la potenza della mareggiata avrebbe infranto anche la duna di protezione sulla spiaggia.

Gli effetti del ciclone Poppea si stanno avvertendo in tutto il Veneto con raffiche molto forti che accompagnano precipitazioni estese con accumuli piovosi localmente consistenti fino a 150 mm in poche ore. Venezia salvata dalla marea eccezionale grazie al Mose la città è rimasta dunque all’asciutto. Nubifragi e forte vento nella notte anche sui settori centro occidentali della Sardegna, in Sicilia invece da 36 ore sono isolate le Eolie per il mare in tempesta.
La fase di maltempo non è comunque terminata e bisognerà prestare attenzione fino al termine della giornata odierna.
Resta da capire come potranno i titolari degli stabilimenti distrutti dalle mareggiate ricostruire le proprie attività considerando che la legge sulla concorrenza, approvata recentemente dal governo Draghi, ne prevede la messa a gara tra un anno.