Bolkestein, Corsini: “Linee guida per i bandi ai comuni entro 15 giorni, tutela diritti e valore aziendale”

La decisione concordata oggi dopo la riunione dei tavoli con i sindaci e assessori dei Comuni della Costa, rappresentanti delle Associazioni di categoria e dei sindacati regionali

Tutti d’accordo, Comuni costieri, Associazioni di categoria e sindacati, per condividere un percorso comune indicato dalla Regione e adottare linee guida condivise per aiutare i Comuni della riviera a realizzare le evidenze pubbliche, salvare così il settore balneare e dargli una prospettiva futura certa e definitiva.

È questo in sintesi il positivo risultato degli incontri organizzati oggi e voluti dalla Regione per risolvere la situazione di stallo riguardante l’applicazione della Direttiva Bolkestein in Emilia-Romagna, diventata particolarmente critica di fronte alle promesse non mantenute del Governo, con il rinvio dell’approvazione di una norma chiara e risolutiva riguardo alla regolamentazione delle concessioni balneari.

“Non vogliamo lasciare soli i territori e gli imprenditori di un settore economico così importante della nostra regione. Di fronte all’inerzia e alle promesse non mantenute del governo sulla regolamentazione delle concessioni balneari- ha commentato l’assessore regionale al Turismo  Andrea Corsini– non potevamo restare a guardare. Abbiamo deciso di intervenire in maniera forte con questa iniziativa che coinvolge tutti gli attori in causa e che ringrazio per la loro adesione convinta e il loro senso di responsabilità”.

“L’obiettivo che vogliamo assicurare per sostenere il comparto ha aggiunto- è arrivare a un documento di indirizzo sottoscritto da tutte le parti in causa. Lavoreremo ora ai contenuti per chiudere entro 15 giorni e permettere così ai Comuni di avere delle linee guida chiare in modo da procedere in tempi rapidi con le evidenze pubbliche. Sarà un atto di indirizzo che conterrà un minimo comun denominatore, il riferimento al Decreto Concorrenza del Governo Draghi, mentre per le casistiche specifiche, saranno i Comuni a definire i criteri. Nello stesso tempo però, mi auguro che il Governo si assuma finalmente le sue responsabilità, perché è indubbio che da lì dovrebbe uscire un quadro normativo nazionale. Hanno creato una situazione insostenibile e grottesca, devono porvi rimedio”.

Il documento avrà come punto di riferimento normativo la legge 18/22 sulla concorrenza emanata da Draghi. 

Tra gli elementi principali, l’indennizzo che deve tenere insieme il valore di mercato dell’azienda e dei beni immobili; il criterio dei 5 anni maturati nel settore e la comprovata principale fonte di reddito proveniente dalla concessione; il canone che non deve essere oggetto di gara ma predeterminato dallo Stato.

Inoltre, si dovrà tener conto della durata delle concessioni e del limite del numero che possono essere acquisite da un’unica società; mentre il piano di investimenti dovrà prevedere le clausole sociali per il lavoro, e una serie di principi quali la sostenibilità ambientale, l’inclusione sociale, la parità di genere, e i servizi collettivi e l’abbattimento delle barriere architettoniche. 

Comuni, associazioni e sindacati saranno chiamati poi a sottoscrivere l’accordo.

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La Bolkestein non si applica alle concessioni iniziate prima del 2010

Dal combinato disposto delle osservazioni scritte della Commissione europea e del Governo nella causa C-598/22 (la Corte di giustizia ha concluso che l’articolo 49 TFUE non si oppone a una norma nazionale che richiede la cessione gratuita delle opere non amovibili alla scadenza di una concessione, anche in caso di rinnovo, poiché tali disposizioni rientrano in un negoziato contrattuale tra il concedente pubblico e il concessionario), depositate il 2 febbraio 2023, prima della legge 14/2023 e del primo messaggio del Presidente Mattarella contro i balneari del 23.2.2023, si comprende chiaramente che la Bolkestein non si applica ad oltre il 90% delle concessioni demaniali marittime per uso turistico-ricreativo iniziate prima del 2010 e che neanche il diritto primario dell’Unione (art.49 TFUE) impone gare ad un settore escluso dal codice dei contratti pubblici

Al punto 22 delle osservazioni della Commissione Europea si legge: Siccome il trasferimento della proprietà in questione viene fatto risalire alla fine della concessione (il 31 dicembre 2002) e siccome tale trasferimento è stato accertato con decisione del Comune datata 20 novembre 2007, la direttiva Servizi non risulta applicabile ratione temporis perché la scadenza per la trasposizione di tale direttiva è fissata al 28 dicembre 2009 ai sensi del suo articolo 44, paragrafo 1.

Osservazioni della Commissione

Osservazioni dell’Avvocatura dello Stato