Raffaelli, Lega: ” Proroga servizio salvataggio diktat PD imposto ai balneari”

 

“Ha ragione il sindaco di Bellaria-Igea Marina Filippo Giorgetti, la programmazione dei servizi estivi va fatta tutti insieme con grande anticipo, come anche certe decisioni non possono essere improvvisate e unilaterali. Destagionalizzare? Certo siamo d’accordo ma non attraverso atti estemporanei che hanno il sapore di diktat politici elettorali a cui le amministrazioni di sinistra si adeguano senza ascoltare ragioni. Non si comprendono poi i motivi di questo allungamento del servizio di salvamento visto che non ci sono condizioni oggettive a sostegno”. 

Continua Elena Raffaelli,  “La riviera è in progressivo disarmo, le imprese turistiche e gli alberghi sono in chiusura o in diminuzione dell’attività sollecitati dai costi proibitivi delle utenze, le scuole hanno mantenuto inalterata la data di apertura, però guarda caso quest’anno Regione e Comuni a guida Pd stabiliscono in estremo ritardo e senza alcun confronto che il periodo di salvamento va prolungato. Intendiamoci, questo servizio è utilissimo, ma forse non tutti sanno che è finanziato dalle imprese balneari locali riunite in cooperative con 5 milioni di euro. Aver allungato il servizio rischia di disallineare ed emarginare la categoria e le cooperative rispetto agli altri attori del sistema turistico. Non siamo tutti soldatini pronti a obbedire a imposizioni calate dall’alto, come i sindaci Pd compresa Daniela Angelini di Riccione che è venuta meno al suo tanto sbandierato principio di condivisione, noi crediamo alla destagionalizzazione come progetto complessivo dove tutti gli attori vengono ascoltati e coinvolti in modo preventivo”.

Così in una nota la parlamentare Elena Raffaelli, candidata al collegio plurinominale Romagna e Ferrara della Lega.

 

Farolfi (FDI): “Dopo le elezioni ricorso alla Corte Costituzionale per bloccare la sentenza del Consiglio di Stato”

 

Fratelli d’Italia non ha votato il disegno di legge ‘Concorrenza’ proprio perché non prevede misure compensative per le migliaia di imprenditori espropriati. In paesi come  Croazia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia sono possibili concessioni fino a una durata di 75 anni, in Italia gli stabilimenti balneari andranno all’asta alla fine del 2023.

Però, bisogna essere concreti. Dopo le elezioni, il primo provvedimento che adotteranno gli Uffici di presidenza di Camera e Senato, sarà un ricorso alla Corte Costituzionale per bloccare la sentenza del Consiglio di Stato che pone fine alle concessioni nel 2023, unico caso in Europa”.

Occorre ricordare che è stato lo stesso Frits Bolkestein (da cui prende il nome l’omonima direttiva Ue) a spiegare che “Le concessioni balneari sono beni e non servizi”, quindi non ricadono nella specifica normativa, riferita proprio ai servizi.

“Difenderemo i nostri imprenditori turistici fino all’ultimo ed eviteremo l’assalto straniero ai nostri stabilimenti balneari”, chiosa Marta Farolfi.