Le associazioni ambientaliste che predicano bene e razzolano male

Riproponiamo questo articolo di Affaritaliani considerato che il tema è attuale visto l’interesse dimostrato da alcune associazioni del terzo settore nella stesura del ddl concorrenza.

Da una parte il simbolo del rispetto dell’ambiente e della natura, dall’altro l’emblema della libertà sessuale e della democratica trasgressione: i due chioschi più noti di Capocotta, il Mediterranea e Dar Zagaia sono stati sequestrati per abusi edilizi. L’operazione della Polizia Locale di Roma Capitale X Gruppo Mare Ufficio di PG Edilizia è scattata giovedì mattina: sigillati tutti i manufatti abusivisi.
Un paradosso, visto che il Mediterranea è anche sede del circolo di Legambiente, promotore di numerose iniziative per la tutela dei due chilometri e mezzo di meravigliosa costa mediterranea tra Ostia e Torvaianica. E che Er Zagaia, alter ego del mitico gestito Gaspare Vichi, è il pioniere della spiaggia, oggi ritrovo indiscusso del popolo transex e omosessuale. Fu proprio Dar Zagaia che nell’estate del 1979, ebbero luogo le giornate del festival di poesia, voluto da Renato Nicolini, allora giovane assessore alla cultura del Comune di Roma, inventore dell’estate romana. Dopo i chioschi Dar Zagaia e Mediterranea i vigili di Ostia hanno sequestrato anche i chioschi ‎Porto di Enea, Mecs e Oasi Naturista.

Oltre duemila i metri quadrati totali sequestrati per abusi edilizi: i 25 agenti dell’ufficio di PG edilizia del X Gruppo Mare impegnati nell’operazione ‘Dune’ hanno posto i sigilli nel chiosco Dar Zagaia al ristorante (240 metri quadrati abusivi su 300 totali), due locali magazzino (8 e 15 mq), due strutture in legno (50 e 9 metri quadrati), una pedana di 150 metri quadrati). Abusi anche al Porto di Enea: 3 pedane per un totale di oltre 500 mq, un manufatto di legno e vetro (60 mq) e un ristorante (115 mq) . All’Oasi Naturista e’ stato sequestrato un chiosco di 55 mq adibito a bar-ristorante, un gazebo con infissi di 24 metri quadrati, 1 manufatto di 30 mq, 1 bagno, due strutture in legno che occupavano complessivamente 132 metri quadrati e lunghe passerelle pedonali. Presso il chiosco Mecs sono stati sequestrati 530 metri quadrati di pedane in legno, 150 mq di pavimentazione, un bar di 12 mq, un ampliamento della cucina di 35 mq, un ripostiglio di 9mq, un bar sulla spiaggia di 9mq e un chiosco in pvc di 4 mq. Gli abusi sequestrati nel chiosco Mediterranea sono stati: due tettoie chiuse con legno e teli di 56 e 21 metri quadrati e una struttura in legno di circa 31 metri quadrati.
Le ruspe erano già arrivate anche al Settimo Cielo, lo scorso 28 gennaio, quando furon trovati sacchetti di plastica pieni di detriti e calcinacci sulle dune, a pochi metri dal mare. E quattro costruzioni di 200 metri quadrati furono sequestrate.
Le sei spiagge libere di Capocotta ormai da mesi in un clima di tensione: la bufera era già scoppiata all’inizio della scorsa estate. Il 31 maggio 2015, infatti, era scaduto l’ultimo anno di proroga dell’affidamento della gestione dell’arenile, assegnata nel 2000. Il Comune di Roma, in vista della scadenza, avrebbe dovuto predisporre una gara per individuare nuovi affidatari senza interrompere il servizio di pulizia, salvamento a mare, sorveglianza delle strutture e vigilanza sulle dune, ma il bando non è mai arrivato.
I dettagli dei sequestri
Sono oltre 2.100 i metri quadrati totali sequestrati per abusi edilizi questa mattina dalla Polizia Locale di Roma Capitale in cinque chioschi presenti sulle spiagge libere di Capocotta. Nello specifico i 25 agenti dell’ufficio di PG edilizia del X Gruppo Mare impegnati nell’operazione ‘Dune’ hanno sequestrato nel chiosco Dar Zagaia il ristorante (240 metri quadrati abusivi su 300 totali), due locali magazzino (8 e 15 mq), due strutture in legno (50 e 9 metri quadrati), una pedana di 150 metri quadrati). Abusi anche al Porto di Enea: 3 pedane per un totale di oltre 500 mq, un manufatto di legno e vetro (60 mq) e un ristorante (115 mq) . All’Oasi Naturista e’ stato sequestrato un chiosco di 55 mq adibito a bar-ristorante, un gazebo con infissi di 24 metri quadrati, 1 manufatto di 30 mq, 1 bagno, due strutture in legno che occupavano complessivamente 132 metri quadrati e lunghe passerelle pedonali. Presso il chiosco Mecs sono stati sequestrati 530 metri quadrati di pedane in legno, 150 mq di pavimentazione, un bar di 12 mq, un ampliamento della cucina di 35 mq, un ripostiglio di 9mq, un bar sulla spiaggia di 9mq e un chiosco in pvc di 4 mq. Gli abusi sequestrati nel chiosco Mediterranea sono stati: due tettoie chiuse con legno e teli di 56 e 21 metri quadrati e una struttura in legno di circa 31 metri quadrati.

Articolo tratto da Affaritaliani

https://www.affaritaliani.it/roma/il-chiosco-di-legambiente-abusivo-sigilli-al-mediterranea-dar-zagaia-406414.html

Caso calciobalilla, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli pubblica circolare esplicativa

 

CIRCOLARE N. 24/2022
APPARECCHI SENZA VINCITA IN DENARO DI CUI ALL’ART. 110, COMMA 7, DEL T.U.L.P.S.
F.A.Q. SULLA INSTALLAZIONE DI BILIARDINI E RIAPERTURA DEI TERMINI DI PRESENTAZIONE AUTODICHIARAZIONI

Si fa seguito alle precedenti Circolari concernenti la regolamentazione amministrativa e tecnica degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro di cui all’articolo 110, comma 7, del TULPS, con cui sono stati forniti chiarimenti e indicazioni anche di carattere pratico-operativo per illustrare, ulteriormente, alcuni dubbi interpretativi relativi, in particolare, alla installazione in luoghi aperti al pubblico di biliardini.
Al fine di cogliere a pieno le diverse ipotesi fattuali dei casi concreti e con l’obiettivo di garantire una intellegibilità delle norme di settore, si procederà con l’identificazione e l’illustrazione di alcune Frequently Asked Questions che si sono presentate negli ultimi giorni.

1. Sono gestore di uno stabilimento balneare e possiedo da tanti anni un biliardino, quali procedure devo seguire per poterlo installare?

Come per il passato, il biliardino può essere installato in tutti gli esercizi aperti al pubblico inpossesso della licenza di somministrazione e bevande prevista dall’articolo 86 del T.U.L.P.S. e, quindi, in bar, stabilimenti balneari, ristoranti, alberghi ecc.. Se lei è già proprietario di un biliardino installato deve presentare, attraverso il sito istituzionale di ADM, una semplicissima autodichiarazione. La presentazione di questa autodichiarazione le permetterà, fin da subito, di mettere in esercizio il biliardino avendo acquisito il nulla osta.
L’importo da versare all’atto della procedura, che viene corrisposto una sola volta, è di 10 euro. Anche se i termini per la presentazione delle autodichiarazioni sono scaduti il 15 giugno u.s. ed erano già stati prorogati più volte, l’Agenzia proprio per consentire a tutti la presentazione dell’istanza ha previsto una nuova riapertura dei termini che le permetterà di svolgere tutta la procedura agevolmente.

2. Sono proprietario di un bar e vorrei installare un nuovo biliardino, cosa devo fare?

Chi non è proprietario all’attualità di un biliardino e vuole installarlo in un luogo aperto al pubblico, deve acquistarne o noleggiarne uno certificato. La certificazione è necessaria, fra l’altro, per la tutela della sicurezza e l’incolumità dei giocatori. La procedura è molto semplice perché il biliardino viene venduto o noleggiato già fornito di nulla osta di distribuzione. Rimane in capo al proprietario del biliardino solamente l’onere di richiedere in via telematica il nulla osta di esercizio, qualora non fornito dal noleggiatore. Si specifica che tali regole valgono solo per l’acquisto di biliardini da installare in luoghi aperti alpubblico e non per le vendite ai privati.

3. Sono proprietario di un biliardino dal 2009 ed ho già il nuovo nulla osta di esercizio. Pago inoltre regolarmente l’imposta sugli intrattenimenti. È cambiato qualcosa dal punto di vista tributario?

No, nulla è cambiato. L’imposta di intrattenimento sugli apparecchi senza vincita in denaro è stata introdotta all’inizio degli anni 2000.

4. Nel mio stabilimento balneare è installato un biliardino: quanto devo pagare di tasse?

Il pagamento è immutato dal 2009 ed è sempre, da 13 anni, pari all’8% di una base imponibile forfetaria. In particolare, per i biliardini, l’imposta complessiva da pagare è pari ad euro 40,80 annui ovvero 3 euro e 40 centesimi al mese. Il riferimento normativo è l’articolo 14 bis del DPR n. 640 dell’anno 1972 e i relativi decreti di attuazione.

5. Come gestore di uno stabilimento balneare fino a che data posso presentare l’autodichiarazione per l’installazione dei biliardini?

I termini per la presentazione delle autodichiarazioni sul portale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli verranno riaperti dal 27 giugno p.v. al 31 luglio 2022. Pertanto fino a tale ultima data sarà possibile per tutti accedere al portale.

6. Siamo un’associazione sportiva affiliata alla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali e abbiamo 10 biliardini ad uso sportivo, cosa dobbiamo fare?

ADM e CONI hanno recentemente stipulato un Protocollo d’intesa al fine di garantire agli atleti tesserati con le Federazioni sportive affiliate al CONI e appartenenti a ASD e SSD iscritte al Registro delle società sportive di poter utilizzare liberamente anche i biliardini che, per gli atleti, costituiscono veri e propri campi da gioco. Sono stati, quindi, stabiliti precisi criteri di carattere soggettivo e oggettivo per la qualificazione di quegli apparecchi da intrattenimento che, in quanto utilizzati ad uso sportivo, non siano sottoposti alla regolamentazione di cui all’articolo 110, comma 7 del T.U.L.P.S..
A tal fine le Federazioni sportive devono comunicare ad ADM l’elenco delle associazioni affiliate e il numero dei relativi tesserati, individuando una percentuale di biliardini pari al 15% del numero di tesserati della singola società e associazione sportiva dilettantistica che saranno esentati dalle regole del settore in quanto assimilabili ad attrezzature, strumenti o campi da gioco per la pratica dell’attività sportiva dilettantistica.

Riapertura dei termini di presentazione autodichiarazioni

Il 15 giugno u.s. si è concluso l’ulteriore termine per la presentazione delle istanze di rilascio/sostituzione dei nulla osta, per gli apparecchi già installati in esercizio di cui agli articoli 4 e 5 della Determinazione Direttoriale prot. 172999/RU datata 1° giugno 2021 e ss.mm.ii.. Nei giorni intercorrenti tra il 1° e il 15 giugno u.s., periodo in cui sono state riaperte le procedure di immissione delle autocertificazioni sul sito dell’Agenzia, sono state inviate circa 5.000 nuove autodichiarazioni. Ciò dimostra che un significativo numero di attività stagionali sta procedendo in questo periodo a presentare le istanze.
Per tale motivo e al fine di garantire la più ampia possibilità di regolarizzazione degli apparecchi già installati, l’applicativo, presente nell’area riservata del sito istituzionale di ADM per la presentazione delle istanze di autocertificazione, sarà nuovamente reso disponibile all’utenza a partire dal 27 giugno p.v. e fino a tutto il 31 luglio 2022.
Considerato le possibili criticità dovute all’elevatissimo numero di istanze presentate ed acquisite al protocollo ma che non hanno ancora proceduto al pagamento dei costi di rilascio del titolo autorizzatorio(1), al fine di agevolare la messa in esercizio degli apparecchi, si comunica che, incontinuità con quanto previsto dalla Circolare nr. 14/2022, gli apparecchi per i quali sia stata presentata autodichiarazione di istanza di rilascio di nulla osta di esercizio e sia stato effettuato il relativo pagamento, potranno rimanere in esercizio fino a tutto il 31 ottobre 2022 con la sola apposizione dell’attestato di pagamento scaricabile dall’applicativo attraverso l’apposito pulsante “Azioni”.