Federbalneari Italia a Porta a Porta, Maurelli: “Ddl concorrenza getta settore nello sconforto”

 

Caro ombrelloni, il cambiamento sulle concessioni balneari e lavoro stagionale, questi alcuni dei temi discussi nella puntata di stasera di Porta a Porta, condotta da Bruno Vespa, che tra gli ospiti in studio ha invitato Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia. “Si è verificato uninevitabile aumento dei prezzi dei servizi balneari, tra il 5 e 6% rispetto allo scorso anno, a causadel balzo del costo delle materie prime e dell’energia elettrica, anche se le imprese balneari hanno tenuto i costi verso il basso” ha dichiarato Maurelli nel corso di Porta a Porta in cui si è discussoanche del Ddl Concorrenza, che prevede le modifiche alle concessioni balneari.

“È una norma che getta il settore nello sconforto e nell’incertezza. Federbalneari Italia non ha mai visto di buon grado questo testo normativo che non legittima l’operato di migliaia di imprese balneari. Inoltre il Ddl Concorrenza deve tenere in considerazione anche il censimento di laghi e fiumi che non sono inseriti nel numero di concessioni” ha precisato Maurelli. Il turismo in ripartenza in Italia ha una carenza di lavoratori stagionali, ne mancano circa 300 mila, con imprese in grandi difficolta e sulla questione Federbalneari Italia ha ribadito che “la proposta del 50% di reddito di cittadinanza come contributo alle imprese turistiche, non risolve il problema, ma serve il 100% per garantireoccupazione.

La ricetta proposta da Federbalneari Italia punta ad una defiscalizzazione del mercato del lavoro, che porti stipendi più alti al lavoratore e meno fiscalità per le imprese”.

Balneari, FI trasforma in odg la proposta sui paletti per gli indennizzi

 

È stato trasformato in un ordine del giorno, da parte di Forza Italia, l’emendamento presentato sul dl Pnrr 2, al Senato, che puntava a fissare già in legge delega i criteri per la determinazione degli indennizzi a carico dei nuovi concessionari in favore degli uscenti dopo gli esiti delle gare per le concessioni delle spiagge. Alcuni senatori azzurri, infatti, con Massimo Mallegni in testa, avevano presentato la proposta di modifica nelle commissioni Affari costituzionali e Istruzione del Senato (impegnate nell’esame del secondo decreto legge Pnrr) che chiedeva di definire indennizzi “calcolati sulla base di perizia giurata redatta da un professionista abilitato secondo i metodi di valutazione” da stabilire con un decreto ad hoc per attestarne “la consistenza, in ragione della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore dei beni immobili, beni mobili registrati e beni mobili, oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa”.

In generale, l’emendamento riprendeva sostanzialmente quanto contenuto nel ddl Concorrenza, che ha cominciato il suo esame alla Camera dopo l’approvazione in Senato. Proprio quello sugli indennizzi ai concessionari balneari uscenti era stato uno dei nodi principali sul provvedimento che avevano notevolmente rallentato l’iter del ddl. Dopo giorni di trattativa e scontri in maggioranza per la messa a punto della delega sui balneari, era stato deciso di passare la palla al Governo, senza la previsione di principi o paletti stringenti. Per la messa a punto dell’indennizzo, alcuni spingevano perché il valore aziendale non fosse calcolato al netto degli ammortamenti, ma fosse effettivo. Alla fine, i gruppi hanno trovato la soluzione più semplice: via tutti i dettagli, saranno i decreti legislativi a stabilire i criteri sugli indennizzi. Nel testo del ddl Concorrenza come approvato da Palazzo Madama, quindi, ci si è limitati a stabilire che i dlgs dovranno prevedere la “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante”.

L’ordine del giorno al dl Pnrr 2, sempre a prima firma Mallegni, chiede che il Governo, nell’attuazione della disciplina per la revisione delle concessioni demaniali marittime, prenda in considerazione i seguenti principi: “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, attestato da perizia giurata di stima redatta da professionista abilitato e posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del valore di mercato degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio; previsione che il valore della concessione sia composto dal canone, dal valore dell’avviamento commerciale accertato ai sensi degli articoli 51 e 52 del decreto del presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, sulla base del calcolo metodologico matematico di cui all’articolo 2, comma 4, del decreto del presidente della Repubblica n. 460 del 1996, e dal valore complessivo dei manufatti realizzati sull’area data in concessione e regolarmente autorizzati; previsione in caso di assegnazione a nuovo concessionario sia in ogni caso garantito al concessionario uscente l’importo corrispondente del valore dell’avviamento commerciale e del valore complessivo dei manufatti di cui al precedente periodo; riconoscimento, nel caso di imprese per le quali la concessione demaniale costituisce un bene strumentale all’esercizio dell’attività, in sede di affidamento della concessione, di un diritto di prelazione alle imprese, concessionari uscenti, siano esse demaniali o private, o in aree situate a cavallo della dividente demaniale”.  (Public Policy)