Anche i porti turistici esclusi dalla Direttiva Bolkestein

Il Senato ha convertito in legge il Decreto “Infrazioni” (DL 16 settembre 2024, n. 131), distinguendo quelle dedicate alla nautica da diporto dalle concessioni balneari. Ora, i porti turistici non rientrano più sotto la Legge 118/2022, ma sono regolamentate specificamente e separate dalla Direttiva Bolkestein. Tuttavia, le concessioni per il noleggio e la locazione restano sotto la normativa precedente con una proroga fino al 2027. Confindustria Nautica ha apprezzato la misura, considerandola vantaggiosa per il settore della portualità turistica.

Il nuovo testo, in linea con la Direttiva Bolkestein e le sentenze della Corte di giustizia UE e della giustizia amministrativa nazionale, riconosce la specificità delle strutture nautiche. L’uso dei beni portuali è escluso dalla Direttiva 2014/23 sui contratti di concessione, poiché non è considerato una concessione di servizi (come stabilito dalla Corte di Giustizia UE il 14 luglio 2016) e segue una procedura pubblica secondo il DPR n. 509/1997 (Decreto “Burlando”). L’art. 3 della Legge 118/2022, modificato, esclude le concessioni per strutture nautiche, inclusi i punti d’ormeggio, dalle previsioni della legge, differenziandole dalle concessioni balneari del governo Draghi. Sono escluse anche le concessioni delle federazioni sportive.

Fiba Campania: balneari, DL penalizza e mortifica la balneazione italiana

Convocata una riunione urgente per decidere iniziative di protesta “Il provvedimento legislativo approvato dal Parlamento sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della #DirettivaBolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l’ordinanza 161 del 7 ottobre scorso”. È quanto affermano in una nota congiunta i nostri vertici nazionali FIBA unitamente al SIB.

“A ciò si aggiunga l’irrisorio valore dell’indennizzo previsto calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, anni forse a qualcuno sarà sfuggito aggiunge il presidente FIBA CAMPANIA Raffaele Esposito, segnati dal Covid e dell’incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani saremo convocati per il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento.

Proprio riguardo al testo approvato sottolineammo come lo stesso non abbia visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia, FIBA CAMPANIA prosegue il presidente Esposito, attraverso il proprio ufficio legale si rivolgerà agli enti locali per “governare” nel miglior modo possibile e comunque monitorare gli aspetti amministrativi di questa fase molto delicata per centinaia di nucleo familiari piccoli imprenditori della balneazione. Riteniamo che sia interesse di tutti una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo.

È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari.

“Sconcerta, poi conclude la nota congiunta FIBA -SIB” che ci trova perfettamente allineati dice il Presidente Esposito, “l’esclusione dalla Bolkestein solo dei circoli sportivi non anche di coloro che dalla concessione ricavano il reddito esclusivo per la propria famiglia”, un vero schiaffo ai piccoli imprenditori balneari che con sacrificio e passione hanno fatto della balneazione italiana e campana un modello efficiente e migliorativo delle nostre coste anche in chiave sostenibile.