“Fare verde” pro balneari: “no all’esproprio a favore del capitale straniero”

 

Fare Verde “si schiera al fianco dei gestori degli  stabilimenti balneari che rischiano di veder vanificato il loro lavoro. ll Governo Draghi vuole mettere a gara dal 2023 le concessioni balneari, una norma  inserita nel DDL Concorrenza”. Il presidente nazionale di Fare Verde, Savino Gambatesa, si schiera al fianco delle  sentinelle del mare e  commenta: “Il mordi e fuggi aumenterà le tariffe balneari. L’offerta di maggiori investimenti  comporterà un appesantimento edilizio e quindi una ulteriore cementificazione della  costa italiana. Tutto il contrario di quello che serve all’Italia, che ha bisogno di aprire  una nuova stagione di pianificazione per la riqualificazione delle coste su direttive  di ecocompatibilità ed ecosostenibilità.” 

“La tutela dell’ambiente e degli utenti non richiede più concorrenza”, prosegue  Savino Gambatesa, “la mercantilizzazione delle spiagge italiane, tenacemente  perseguita dal Governo Draghi, non aiuta l’ambiente perché apre al grande capitale  lo sfruttamento delle coste, sostituendo la gestione familiare che attualmente  caratterizza la balneazione attrezzata italiana, con capitani d’industria dai forzieri  ricolmi. Quello che il Governo si accinge a fare”, sostiene il presidente nazionale di Fare Verde, “non aiuta l’ambiente o i consumatori bensì solo i grandi capitali. Una preziosissima risorsa regalata a chi offre di più. La conseguenza sarà l’aumento delle  tariffe balneari e la cementificazione delle coste. Tutto il contrario di quello che  serve, e cioè l’avvio di una stagione di pianificazione per la riqualificazione delle  coste su direttive di ecocompatibilità ed ecosostenibilità. Il Governo Draghi pensa, invece, a vendere le spiagge al migliore offerente. Vincerà il grande capitale a discapito dei nostri bagnini che hanno creato un modello vincente di balneazione attrezzata di qualità che il mondo ci invidia. Il Presidente Draghi ha inserito la questione delle spiagge nel DDL concorrenza, nonostante che questa tematica non rientri nel PNRR, per costringere il Parlamento  ad accettare la confisca di aziende e la perdita del lavoro a migliaia di famiglie di  bagnini”, conclude. 

Balneari: Fede (m5s): “La destra incapace di trovare soluzioni ai problemi”

 

«La destra ha creato il problema, non ha lavorato a risolverlo negli anni, ha continuato a proporre solo proroghe senza soluzioni concrete, che ora rischiano di portare ad una dannosa incertezza per gli operatori oltre a danni economicamente gravi per tutto il Paese. Ora finalmente si sta arrivando alla soluzione, che è quella dellequilibrio e del buon senso da sempre proposta dal Movimento 5 Stelle, con la consapevolezza che le regole europee, mai discusse quando si doveva e poteva, ora impongono di fare le gare, a cui certamente si dovrà abbinare un sistema equo di indennizzi, che tuteli soprattutto le piccole imprese familiari»

Prosegue il senatore: «forse elettoralmente non paga essere sinceri e non prendere in giro i cittadini, ma penso sia comunque fondamentale farlo: il no alle proroghe è semplicemente una conseguenza inevitabile della Bolkestein, direttiva europea adottata nel 2006 e ratificata in italia dal 2010. da oltre 10 anni, quindi, con governi monocolore a disposizione, la destra, che ora tanto sbraita a favore di telecamere e di potenziali elettori creduloni, non è riuscita a fare nulla (così come la sinistra). si poteva lavorare su modifiche, adeguare norme, confini, sul demanio… ma non è stato fatto niente. ricordo anche la proposta Tremonti di cedere le spiagge ai concessionari, mai attuata anche per resistenze da parte della stessa categoria.  doveva arrivare il movimento, che è al governo, in coabitazione, dal 2018 e che aveva anche condiviso il percorso della legge 145 del 2018 per portare il tema ad una soluzione con dei passaggi intermedi e progressivi, ma i tanti rinvii e le sentenze hanno interrotto questa via!»

«È paradossale, e offensivo per lintelligenza dei cittadini e degli operatori del settore, che ora questi che non hanno fatto nulla per risolvere il problema da oltre 15 anni si ergano a paladini, e addirittura rischino di danneggiare il Paese e di far saltare il percorso del PNRR. Lunica soluzione possibile, a partire non dalla mera volontà politica, ma dal sistema giuridico vigente, è quella proposta dal Governo a prima firma Draghi e Giorgetti (della Lega), guarda caso molto simile a quanto da sempre affermato dal Movimento, con norme che definiscano gare pubbliche dal gennaio 2024, tutelando imprese a carattere familiare e tutte le PMI virtuose, salvaguardando i lavoratori e gli interessi dello Stato e portando nel tempo a servizi migliori per cittadini e turisti. Il momento è particolarmente difficile per tutti, serve maturità e responsabilità», chiosa il sen. Fede.