Sciopero balneari, Donazzan (FdI); “Concorrenza non pregiudichi diritto proprietà”

“Comprendo la preoccupazione dei promotori della protesta ma credo sia necessario un approccio alla questione prudente e collaborativo per preservare in questo particolare periodo dell’anno il legittimo interesse dei consumatori”.

Esordisce così Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia, commentando la mobilitazione odierna, organizzata da Sib e Fiba – senza l’unanimità di tutte le associazioni di settore – allo scopo di chiedere al governo di intervenire sull’applicazione della direttiva Bolkenstein. “Il governo Meloni non si è ancora espresso con un provvedimento ad hoc perché sta negoziando con l’Unione europea le migliori tutele per i concessionari uscenti – riprende Donazzan – ad esempio con la richiesta di indennizzi per le strutture inamovibili, affinché anni di investimenti non vengano vanificati”. Bruxelles ha chiesto gare aperte dal 1 gennaio 2025: “La giusta concorrenza non deve pregiudicare il sacrosanto diritto di proprietà e credo anche che debba essere prevista una premialità per il concessionario uscente che partecipa alla nuova gara – sottolinea Donazzan -. In ogni caso la certezza è che il governo non solo regolamenterà il riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico e ricreativo per stabilire il perimetro giuridico più adeguato per i protagonisti del settore ma farà sentire la propria voce nelle sedi opportune per difendere le imprese e il lavoro in un settore strategico della nostra economia”. “Fratelli d’Italia vanta nel proprio patrimonio genetico la difesa dell’interesse nazionale – chiosa Donazzan – e farà di tutto, anche in sede europea, affinché le peculiarità dell’Italia vengano valorizzate come meritano”.

Concessioni, ipotesi proroga al 2030 per Regioni con bassa occupazione delle spiagge

Il governo italiano sta valutando l’ipotesi di prorogare fino al 2030 le concessioni demaniali marittime nelle regioni in cui la percentuale di occupazione delle spiagge, ovvero la quota di costa concessa, è inferiore al 25%. Questa proposta emerge dal difficile confronto interno alla maggioranza, ma è improbabile che trovi il favore della Commissione europea, impegnata nella lunga trattativa con l’Italia per l’applicazione della direttiva Bolkestein, che prevede la messa a gara delle concessioni.

Il piano del governo prevede un sistema di proroghe differenziate basato sulla tesi che non esista una “scarsità della risorsa naturale”, una conclusione derivata dalla mappatura delle spiagge condotta dall’esecutivo. Tuttavia, questa posizione è stata già sostanzialmente respinta dalla Commissione europea.

Il Rischio di Deferimento alla Corte di Giustizia UE

Bruxelles ha comunicato di essere in “stretto contatto con le autorità italiane per discutere possibili soluzioni”, ma ha anche ricordato che il “parere motivato” inviato a Roma nel novembre scorso, nell’ambito della procedura d’infrazione avviata contro l’Italia, rappresenta l’ultimo passaggio prima di un potenziale deferimento alla Corte di Giustizia dell’UE. In sintesi, se il governo non prenderà una decisione a breve, la questione potrebbe finire in tribunale.