Bolkestein, Croatti (M5S): “Definire subito una riforma, l’Italia non faccia come il Portogallo”

Il senatore: “La direttiva Bolkestein non si può aggirare e deve diventare l’opportunità e l’occasione per il nostro Paese per rafforzare la sua offerta turistica balneare”

La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti del Portogallo per la mancata corretta attuazione delle norme relative alle procedure di gara per l’aggiudicazione di concessioni balneari. Ora il Portogallo avrà due mesi di tempo per rispondere ai rilievi e conformarsi alle disposizioni della direttiva sui servizi. Quello che la Commissione europea contesta è il diritto di preferenza conferito dalla legislazione portoghese agli attuali operatori e ritenuto incompatibile con i principi della direttiva Bolkestein”. Queste le parole del senatore romagnolo del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.

“In questa importante fase per la definizione della nostra riforma delle concessioni demaniali questa procedura deve rappresentare un segnale e anche un monito verso chi, nel dibattito parlamentare, continua a paventare proroghe, periodi transitori o requisiti preferenziali per gli attuali concessionari – prosegue il senatore pentastellato – La Commissione europea, una volta di più, ha confermato di comportarsi in modo coerente nei confronti dei paesi dell’Unione e non possiamo correre il rischio di paralizzare un comparto strategico del nostro Paese arrivando in ritardo al gennaio 2024, data in cui dovranno essere riassegnate tutte le concessioni, per l’irresponsabilità della forze politiche di centrodestra che continuano a promettere diritti di preferenza agli attuali concessionari”.
“L’infrazione portoghese conferma la bontà e la serietà della posizione del MoVimento 5 Stelle sul tema – conclude Croatti la direttiva Bolkestein non si può aggirare e deve diventare l’opportunità e l’occasione per il nostro Paese per rafforzare la sua offerta turistica balneare. La riforma delle concessioni demaniali può portare innovazione, sostenibilità, maggiore occupazione e maggiori introiti per i territori con cui aumentare i servizi per tutti i cittadini. Non possiamo però perdere ulteriore tempo con l’ostruzionismo o le richieste irricevibili di alcune forze politiche. La strada è segnata e la Commissione europea l’ha ribadito ancora una volta in modo chiaro. La politica tutta, ora mostri responsabilità”.

Lavoro: sciopero aziende portuali Genova contro Bolkestein

Uno sciopero di 24 ore, per venerdì prossimo, contro l’applicazione della direttiva Bolkestein al demanio portuale è stata indetto per la categoria dei portuali di Genova.
L’ astensione è stata decisa dai sindacati Cub Trasporti e Coordinamento lavoratori portuali di Genova per gli addetti di Culmv, Psa, Psa-Sech, Terminal S. Giorgio, Terminal Messina.

“Uno dei settori lasciati fuori dalla direttiva Bolkenstein era il demanio portuale che riguarda i porti e le attività connesse. Il governo Draghi sta invece tentando di far rientrare anche i porti nelle privatizzazioni a vantaggio delle multinazionali, per cui nella legge sulla concorrenza è stato inserito un emendamento che lo prevede”, denunciano i sindacati.
Sul tema è stata convocata una conferenza stampa domani dalle 11 nella sede della Cub di Genova in via Savona. Dal 23 al 25 aprile, anche con il Coordinamento di Resistenza dei Sindacati di Base, sarà attuato un presidio al varco Etiopia.

“Che fine faranno le società più piccole attualmente concessionarie, con ovviamente tutti i lavoratori dipendenti, è facile immaginare. Saranno strozzate e costrette a cedere o neanche a partecipare alle concessioni, chiudere e licenziare i lavoratori che dovranno adattarsi ai salari da fame e alle condizioni normative imposte dai nuovi venuti. Verranno persi diritti lavorativi storici costati decenni di lotte, si scatenerà una lotta al ribasso sulla pelle dei lavoratori che verranno messi uno contro l’altro per dividersi la miseria che verrà loro concessa”, ha dichiarato Vincenzo Messina della Cub Trasporti di Genova. (ANSA).