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Balneari, Ue: “In stretto contatto con Italia su possibili soluzioni”

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A seguito della risposta al parere motivato fornito dall’Italia il 16 gennaio 2024, i servizi della Commissione sono stati in stretto contatto con le autorità italiane per discutere possibili soluzioni” in merito all’applicazione della direttiva Bolkestein al settore dei balneari. Lo riferisce a LaPresse un portavoce della Commissione europea. “Per quanto riguarda le fasi formali della procedura di infrazione, ricordiamo che il parere motivato è l’ultimo passaggio prima di un possibile deferimento di un caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea”, aggiunge il portavoce interpellato sulla mancanza di scadenze temporali fissate.Il documento del governo parte dalla mappatura delle coste italiane svolta da Palazzo Chigi, secondo cui solo il 33% dei litorali sarebbe occupato da imprese balneari allontanando pertanto il principio della “scarsità di risorsa” previsto dalla direttiva Bolkestein per effettuare le gare delle concessioni. É la risposta che il governo italiano ha dato al parere motivato inviato il 16 novembre 2023 con la richiesta formale di conformarsi al diritto dell’Ue. Secondo le procedure d’infrazione, se il paese continua a non ottemperare, la Commissione può decidere di deferire la questione alla Corte di giustizia, anche se la maggior parte dei casi viene risolta prima di essere deferita alla Corte. ECO NG01 faf/kat 061555 AGO 24

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Cna chiede incontro urgente con i presidenti Meloni e Fedriga

CNA Balneari ha richiesto un incontro urgente, con due lettere distinte, al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. Tema delle richieste la scadenza, imposta dalla legge 118/2022, delle concessioni balneari, prevista tra meno di cinque mesi, in assenza di una norma nazionale e senza linee guida omogenee per l’intero sistema balneare italiano.

Al presidente Meloni si chiede di difendere, in ambito nazionale ed europeo, la specificità italiana caratterizzata da un vivace tessuto imprenditoriale fortemente radicato nelle dinamiche di sviluppo dei territori. Al presidente Fedriga viene evidenziata la necessità di adottare criteri univoci attraverso i quali procedere al rinnovo delle concessioni.

CNA Balneari, privilegiando il dialogo rispetto alle espressioni di protesta e a manifestazioni che non aiutano alla soluzione dell’annosa “questione balneare”, chiede però un intervento tempestivo del Governo per riaprire il confronto con una categoria investita da un profondo disorientamento, causato dalle ripetute pronunce degli organi di giurisdizione nazionali ed europei nonché dalle disomogenee iniziative intraprese dai Comuni.

La crescente incertezza sul futuro della regolamentazione e dell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime necessita di immediate, e non più procrastinabili, risposte alle imprese del settore.

È necessario conoscere urgentemente gli orientamenti del Governo sul riordino della materia delle concessioni in ordine alla mappatura e alla conseguente disponibilità della risorsa spiaggia, certificata dal tavolo tecnico istituito a suo tempo a Palazzo Chigi. È indispensabile, inoltre, una rapida definizione dei criteri per il riconoscimento degli indennizzi, quantitativi e qualitativi, anche connessi al valore commerciale al fine di dare indirizzi certi alle regioni e ai Comuni. Non c’è più tempo da perdere per dare risposte a 30mila imprese balneari italiane con decine di migliaia di dipendenti e un considerevole indotto che allo stato non hanno contezza sul proprio futuro.