Alassio, aree demaniali: una svolta nel segno dell’accoglienza

 

Il Consiglio Comunale di giovedì scorso ha approvato una variante al Piano di Utilizzo delle aree demaniali marittime: “un primo passo – come ha riferito in Consiglio Francesca Schivo, Consigliera incaricata al Demanio – verso una gestione sempre più innovativa e propositiva degli spazi demaniale e delle concessioni”.
“La strada è ancora lunga e ci sono passaggi che non sono di nostra competenza, per i quali dovremo dialogare con la Regione, ma anche accompagnare i privati in un percorso di ridisegno dei concetti di accoglienza e di un servizio dal quale la Città di Alassio non può prescindere”.
L’Amministrazione Comunale – si legge sulla delibera – vista la crescente domanda di punti di ristorazione in fregio all’arenile, ravvisa, al fine di potenziare l’offerta turistico-ricettiva balneare, la necessità di modificare il vigente PUD Progetto di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime del Comune di Alassio. Le linee di indirizzo seguite nella predisposizione degli elaborati progettuali di modifica al PUD vigente, sono quelle di apportare una modifica all’art. 5 quater della Relazione Descrittiva e parte normativa, prevedendo la possibilità d’incrementare la superficie per posa sedie e tavolini da adibire alla somministrazione di alimenti e bevande ed un utilizzo del patrimonio demaniale degli stabilimenti balneari anche oltre gli orari di balneazione”.
 
“In sostanza – spiega Schivo – si tratta di modifiche portate dalla volontà di agevolare la piena fruizione della spiaggia e di offrire maggiori servizi all’utenza. La prima riguarda il fatto che in precedenza veniva concessa la posa di tavolini e sedie su una superficie grande, al massimo il 30% della superficie già coperta da strutture della concessione. Un limite a nostro avviso limitante. Salvaguardando la vocazione balneare delle concessioni andremo a limitare l’area al 30% dell’intera concessione e non solo di quella coperta”.
“Inoltre in precedenza il servizio a bar e tavolini – prosegue la Consigliera – era strettamente connesso e vincolato agli orari di apertura dello stabilimento balneare. Abbiamo voluto ampliare l’orario di apertura del servizio svincolandolo a quello della balneazione e previsto anche la possibilità di apertura al di fuori della stagione estiva per gli stabilimenti elioterapici per una migliore offerta turistica durante tutto l’anno. Infine se in precedenza veniva indicata e prevista esclusivamente la figura del concessionario, ora il piano è stato allargato anche alla figura del gestore, equiparato al concessionario vero e proprio”
 

“Abbiamo toccato un tema molto sentito – conclude Schivo – che coinvolge direttamente e indirettamente la popolazione alassina. Non è la soluzione definitiva, come dicevo, c’è molto su cui lavorare. E molto sta facendo su questo fronte anche la Regione. Per quanto ci riguarda con questa delibera abbiamo aggiornato il PUD a breve rivedremo anche le ordinanze demaniali”.
 
Di ieri un’altra importante deliberazione della Giunta Regionale che demanda ai Comuni, in funzione dell’evoluzione dello scenario epidemiologico la concessione di spazi, da utilizzare per la realizzazione di dehors, ricadenti in aree demaniali marittimi e di stabilire che, sempre i Comuni, possano autonomamente valutare l’effettiva necessità e opportunità di rilasciare le concessioni di cui sopra, salvaguardando prioritariamente la necessità di garantire la libera percorrenza dei percorsi pubblici sul mare (belvederi e passeggiate), la libera accessibilità alle spiagge dagli stessi e l’accessibilità alla spiaggia da parte di soggetti disabili, senza alcun ostacolo dovuto dalla presenza dei dehors.
 
“Una delibera che apre a nuovi scenari – aggiungono dall’Amministrazione Melgrati Ter – su cui poter lavorare per il futuro turistico della nostra splendida città”.​​

Balneari, Turco (M5S): “Equilibrio tra spiagge libere e a pagamento”

 

«Sulla questione dei balneari siamo pronti a sostenere misure che prevedono il rispetto della sentenza del Consiglio di Stato e della Direttiva Europea. Ricordiamo che il settore vive in un limbo da proroga continua dello status quo e di false promesse da parte di alcune forze politiche. È ora di avere il coraggio di dare certezze e di salvaguardare un settore economico strategico del nostro Paese.

Il Movimento 5 Stelle è convinto che vada trovato il giusto punto di equilibrio tra i vari interessi. In primis quello dello Stato, che ha il dovere di valorizzare il patrimonio demaniale. Poi quello degli imprenditori, da distinguere tra i titolari di concessioni, che hanno l’interesse a continuare a mantenerle e in caso contrario rivendicano il diritto di recuperare gli investimenti non ammortizzati, e gli altri che invece chiedono il diritto di entrare in un mercato finora estremamente chiuso. Infine quello dei lavoratori, che hanno diritto ad avere una continuità lavorativa che in questi anni non c’è stata.

E’ necessario stabilire canoni di concessione congrui, determinati tenendo conto di indicatori economici territoriali, oltre che su base competitiva. Questo anche per arrivare a garantire ai cittadini servizi adeguati e al giusto prezzo, oltreché con la possibilità di usufruire gratuitamente di aree pubbliche. Per questo motivo non si può sfuggire da un sistema di gare pubbliche che prevedano clausole di premialità a favore delle imprese concessionarie “virtuose”, ossia in regola con i pagamenti e nei rapporti con lo Stato, e il diritto di indennizzi a carico del subentrante per le perdite di mancato ammortamento e di avviamento, da determinare con definiti indicatori economici.

Le gare, infine, dovranno prevedere clausole sociali a tutela del lavoro. Come M5S siamo pronti a fare la nostra parte». Così in una nota il senatore Mario Turco, Vicepresidente del Movimento 5 Stelle.