Studio pilota per protezione della costa, Rosanna Conte e Alessandro Berton in Olanda per visitare opera difesa

SINERGIA TRA TERRITORIO E ISTITUZIONI REGIONALI ED EUROPEE PER REALIZZARE UNO STUDIO PILOTA SULLA PROTEZIONE DELLA COSTA.

L’europarlamentare Rosanna Conte e il presidente di Unionmare Veneto, Alessandro Berton, in Olanda per visitare le opere di difesa della costa realizzate sul litorale olandese.

 

Un progetto europeo all’avanguardia che metta insieme attori locali e internazionali per proteggere il litorale adriatico con un cambio d’approccio sul contrasto all’erosione. È questo l’obiettivo della cooperazione avviata tra la Regione Veneto, Unionmare Veneto e l’eurodeputata della Lega Rosanna Conte. Una cooperazione nata sotto la spinta dell’assessore regionale Francesco Calzavara e del presidente di Unionmare Veneto, Alessandro Berton, i quali hanno coinvolto l’europarlamentare Conte per rafforzare la sinergia tra il territorio e l’Ue. Prima tappa di questo percorso è stata in Olanda, dove Conte e Berton hanno incontrato i responsabili di Royalhas Koenig DHV, azienda leader per le opere di ingegneria idraulica e difesa della costa.

“La visita è stata molto proficua – dice l’onorevole Conte –. Abbiamo avuto conferma che è necessario cambiare approccio nei confronti dell’annoso tema della protezione costiera. Le strategie messe in atto negli ultimi anni, come quella del ripascimento, per quanto si siano rivelate utili nel breve periodo, non bastano più. Servono delle soluzioni incisive che agiscano sulla prevenzione, per mitigare le criticità e ridurre i rischi nel medio e lungo termine. Le buone pratiche ci sono già a livello internazionale, ma vanno chiaramente adattate al nostro contesto. Su questo stiamo lavorando, anche sulla base di uno studio che ho commissionato al servizio di ricerca del Parlamento europeo e dell’interlocuzione con l’Ue. Obiettivo ultimo è arrivare a un progetto pilota che possa sfruttare le risorse europee per questo tipo di interventi”.

“Siamo soddisfatti che sia stato raccolto il nostro input di cambiare atteggiamento e iniziare a programmare per difendere la costa non solo dal punto di vista ambientale ma anche e soprattutto per difendere le aziende che vi insistono, in considerazione delle ricadute sociali e occupazionali che il fenomeno turistico ha sul territorio”, afferma Berton.

Conte e Berton insistono sull’importanza delle sinergie a livello territoriale ed europeo: “Tali sinergie hanno fatto sì che siano state identificate le risorse per finanziare lo studio comparato sulla costa nella sua interezza a prescindere dai confini amministrativi delle singole località. Tale studio sarà propedeutico al progetto pilota per proteggere costa”, dicono l’eurodeputata e il presidente di Unionmare. “Dobbiamo garantire alle nuove generazioni di poter godere di questo patrimonio naturale rappresentato dalla nostra costa – continuano Conte e Berton – Si tratta di un asset strategico, da cui dipende per esempio un settore fondamentale della nostra economia come il turismo. Per questo, sempre tenendo fede al metodo delle sinergie, sarà importante il supporto dell’assessore Federico Caner. Il comparto balneare rappresenta quasi il 50% del primato turistico della nostra Regione, che anche in questi due anni difficili condizionati dall’emergenza pandemica si è comunque dimostrata autentico motore turistico d’Italia”.

Riforma concessioni, Federbalneari Italia: “non condannate il turismo balneare italiano all’abusivismo

 

Si è tenuta ieri a Roma presso l’NH Collection Palazzo Cinquecento la seduta della Giunta di Federbalneari Italia, avente per tema l’Agenda Economica del turismo italiano, alla presenza di tutti i Presidenti regionali riuniti a discutere sui punti critici e sulle fragilità di una riforma auspicata e attesa da ormai quasi 12 anni. Ad emergere con forza, al di sopra dei singoli rilievi, è stata una grave preoccupazione per l’intera categoria: la possibilità concreta di scadere paradossalmente nell’abusivismo se la riforma non riuscirà a venire compiuta negli esigui tempi previsti.

“Se da qui al 31 dicembre 2023 – spiega il Presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli – non verranno portate a termine tutte le molteplici e complesse procedure previste dal ddl, noi rischiamo dal primo gennaio 2024 di essere dichiarati abusivi sulle nostre stesse concessioni. Ribadiamo la totale disponibilità al confronto e alla collaborazione, ma non possiamo convivere con la minaccia che se non ci saranno i tempi tecnici per attuare quanto deciso tardivamente dalla politica potremo non avere legittimità di restare dove sono state costruite le nostre aziende e impegnati gli investimenti di una vita. Cancellando quei titoli, si perderà anche il valore aziendale insieme ad altri diritti e garanzie ai quali non intendiamo rinunciare a prescindere”.

Per salvare da questa assurdità un comparto produttivo fondamentale per il turismo italiano, Federbalneari Italia propone una modifica dell’emendamento del Governo, in queste ore allo studio del Parlamento. La proposta è di modificare la scadenza temporale delle concessioni in modo da non pregiudicare la continuità aziendale, inserendo una formulazione temporale più garantista per gli enti concedenti e per i medesimi concessionari, tutti in grande affanno in questo momento.