Vendesi all’asta. Quale prospettiva attende le nostre spiagge e il nostro turismo?

 

Venerdì 25 marzo alle 18,00, presso il Tag Hotel di Fano, si è tenuta la tavola rotonda sul tema della direttiva Bolkestein, promosso e organizzato dal coordinamento comunale di Fano di Fratelli d’Italia.

All’incontro sono intervenuti il deputato di FDI membro della Commissione Finanze alla Camera On. Lucia Albano, l’assessore agli enti locali, bilancio e demanio Guido Castelli di Fratelli d’Italia, Gianluca Caramanna, responsabile nazionale dipartimento Turismo FDI, Mauro Vanni, presidente nazionale Confartigianato imprese demaniali, Luciano Cecchini presidente Federalberghi, Sabina Cardinali presidente nazionale CNA balneari e il coordinatore di FDI Fano Loretta Manocchi. Tanta l’attenzione dei balneari presenti all’incontro, preoccupati per la grande incertezza che grava sul futuro delle proprie attività.

L’assessore Castelli, ha definito l’applicazione della Bolkestein alle concessioni balneari come “una brutta faccenda” che va a minare la qualità, l’adeguatezza e l’efficienza dei servizi offerti dalle imprese del settore. La direttiva contrariamente a quanto affermato nella sentenza del consiglio di stato, non deve trovare ambito di attivazione in tutto ciò che riguarda le spiagge per una lunga lista di motivi. Il primo è che, il padre stesso (Frits Bolkestein), la definisce attuabile ai servizi e non ai beni quali possono essere considerate le nostre strutture ricettive dei turisti. Il secondo fa riferimento alla scarsità della risorsa oggetto di contesa.

Ma diamo un’occhiata alla realtà: su oltre 130.000 metri lineari di spiaggia, ne abbiamo ben 65.000 non gestiti (tra spiagge libere e quelle non ancora assegnate in concessione ma che possono già esserlo), possiamo affermare che c’è scarsità? Questi sono dati forniti dalla regione al Ministero, ma ancora la mappatura ufficiale del governo deve essere fatta. La posizione della Regione è stata presa tramite una circolare dove si invitano i comuni a non indire le gare e a cercare prima possibile una via d’uscita da questa palude di incertezza giuridica e burocratica che scoraggia tutti quei soggetti che abbiano intenzione di investire nel nostro turismo.

L’impegno di FdI per la tutela dei concessionari di spiaggia è stato ribadito anche dall’On. Lucia Albano attraverso azioni concrete come il ricorso alla Corte Costituzionale da una parte, e la presentazione di quattro emendamenti in Parlamento dall’altro. Queste rappresentano le linee guida della posizione del partito ovvero la non applicazione della Bolkestein e la possibilità comunque di tutelare le concessioni marittime a scopo turistico che attengono alla concessione di beni e non di
servizi ritenendo che non vi sia scarsità di risorse per cui non vi sono le condizioni affinché la direttiva possa essere applicata. FdI infatti chiede con forza al governo che agisca anche in Europa, far sentire la voce degli imprenditori affinché non vengano messe a rischio con la espropriazione 30.0000 concessioni balneari in tutta Italia. Il coordinamento comunale di Fano di Fratelli d’Italia, ringrazia gli illustri relatori per la partecipazione e l’attenzione dedicata all’evento.

Link dell’evento: https://www.facebook.com/watch/?v=451532586747051

Balneari di nuovo in piazza a Roma per ribadire il “no alle aste”

 

Martedi 29 marzo alle 11 appuntamento per i balneari italiani in piazza della Repubblica a Roma dei balneari italiani in occasione del Vertice Ue a Palazzo Chigi. La categoria si oppone all’ esproprio delle spiagge italiane, linea doganale costiera, a favore dì multinazionali straniere. “Al grido di “no alle aste” si vuole preservare il sistema turistico balneare della nostra Penisola – dichiarano da Assobalneari” che mai come oggi, in un clima di guerra, deve essere considerato come bene strategico nazionale e lasciato in affidamento a coloro che fino ad oggi lo hanno sviluppato, difeso, preservato. Non si difendono dei privilegi, ma si difendono i confini costieri da una probabile occupazione dì potenze economiche straniere. Gli italiani questo non lo vogliono!”